Italia
Il sottosegretario al Ministero della Salute, Serafino Zucchelli, ha risposto oggi ad una mia interrogazione che prendendo spunto da alcuni studi effettuati in Gran Bretagna sulla possibile dannosità delle reti Wi-Fi, domandava se simili ricerche erano state condotte anche in Italia.
Sono stati citati alcuni studi, tra cui anche quello inglese e alcune dichiarazioni dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanita’) riguardo le implicazioni sanitarie dei campi elettromagnetici emessi dalle stazioni radio base per la telefonia cellulare e dalle tecnologie senza fili: sembrerebbe che a breve e lungo termine non ci siano effetti negativi sulla salute.
Sempre secondo l’OMS è necessario, però, uno studio che documenti la rapida evoluzione dell’uso della comunicazione senza fili e degli effetti della esposizione ai campi elettromagnetici. In Italia, e’ stato precisato che, finora, ci si e’ occupati solo marginalmente degli effetti delle rete Wi-Fi e che effettivamente sarebbe opportuno condurre nuovi studi. Per questo il ministero della Salute ha avviato presso il Centro Nazionale di Controllo delle Malattie (CCM) istituito presso il Ministero, il progetto “Salute e campi elettromagnetici (CAMELET)”. Il progetto dalla durata triennale e’ realizzato dall’Istituto Superiore di Sanita’ ed ha come obiettivo l’istituzione presso il CCM di una struttura per valutare i dati scientifici, la stima dei rischi sanitari e l’idonea informazione ai cittadini, tramite pubblicazioni e uno specifico sito web.
Mi sono dichiarata soddisfatta della risposta, ritengo che, prestando attenzione a non incappare in allarmismi inutili, sia giusto interrogare le istituzioni sul mondo della tecnologia, per altro in continua evoluzione.
I cittadini devono avere informazioni adeguate per un uso consapevole. Vorrei ricordare che mentre l’utilizzo del cellulare è, per così dire, “consapevole”, in quanto decidiamo se telefonare o meno, per quanto riguarda le reti Wi-Fi si parla di un utilizzo “inconsapevole”.
Non sappiamo se in un dato momento siamo nel bel mezzo di una rete elettromagnetica o meno. E’ quindi giusto sapere le implicazioni che potremo avere da un sempre più frequente contatto con queste tecnologie.