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Uno, nessuno… centomila cellulari. La penetrazione mobile al 50% della popolazione mondiale, ma restano forti disparità

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Dalla storica Nordic Mobile Telephony, prima rete telefonica mobile nata all’inizio degli anni Ottanta e disponibile in origine solo nella penisola Scandinava ed in Arabia, le cose sono notevolmente mutate.

  

A distanza di un quarto di secolo, nel corso del quale soprattutto le più recenti tecnologie e lo sviluppo della convergenza hanno portato la comunicazione ad altissimi livelli, la diffusione della telefonia mobile ha raggiunto risultati incredibili: ad oggi metà della popolazione è servita da 3 miliardi e mezzo di linee mobili.

  

Una ricerca Informa Telecoms & Media, Mobile Industry Outlook 2008 (6th edition), però dimostra che questi dati non corrispondono ad una pari disponibilità di telefoni cellulari. Se oggi, infatti, nella maggior parte dei Paesi occidentali gli utenti possiedono anche due o tre cellulari a persona, sono solo 59 i Paesi in cui la penetrazione dei telefoni è del 100%.

  

La nascita della rete telefonica mobile in Nord Europa ha inizialmente favorito lo sviluppo di compagnie come la finlandese Nokia e la svedese Ericsson, ma il boom asiatico ha portato ai massimi vertici le coreane LG Electronics e Samsung, subito seguite dalla cinese Zte che attualmente risulta tra le sei marche più vendute.

  

In Occidente persino i bambini possiedono un cellulare, eppure il mercato non si è ancora esaurito: se, infatti, le compagnie telefoniche britanniche arrivano a guadagnare circa 70 dollari al mese per ogni consumatore, in Paesi asiatici come lo Sri Lanka, ad esempio, il guadagno medio è di soli 3 dollari per utente.

  

La sfida odierna è, quindi, penetrare i mercati emergenti, primi fra tutti Cina ed India, per portare l’attuale diffusione della telefonia mobile a raddoppiarsi per raggiungere il 100%.

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