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Telecom Italia: i vertici all’Agcom. Calabrò, ‘Garantire trasparenza e competitività con gli altri operatori’

Italia


Una giornata fitta di impegni importanti quella del nuovo vertice di Telecom Italia, che in mattinata ha incontrato il presidente dell’Agcom, per discutere, tra le altre cose, della questione della separazione funzionale della rete.

 

Un incontro “cordiale e costruttivo”, l’ha definito il presidente Telecom Gabriele Galateri, durante il quale il presidente dell’Authority Corrado Calabrò ha espresso la necessità di garantire adeguati presupposti di trasparenza e competitività con gli altri operatori, attraverso regole innovative che tengano in giusta considerazione sia gli investimenti che “…la salvaguardia degli interessi dei consumatori”.

 

L’incontro, atteso da tempo al fine di definire con l’azienda il percorso verso la separazione della rete, è stato occasione per fare il punto sui molti temi all’esame dell’Authority relativi alle attività dell’operatore storico italiano nel quadro dello sviluppo in corso nel settore delle telecomunicazioni.

 

I nuovi vertici, spiega Agcom in una nota, hanno dichiarato “…l’intendimento della società di contribuire ad un’ulteriore fase di sviluppo del settore delle tlc, in coerenza con l’evoluzione tecnologica e con le tendenze della domanda”.

 

All’indomani dell’ufficializzazione del suo incarico, l’ad Franco Bernabè si è detto pronto a collaborare con l’Autorità, nel tentativo di trovare una soluzione che accontenti tutti, dal momento che ora per Telecom le Authority di riferimento sono due: quella italiana e quella spagnola.

 

“Avvieremo un confronto e poi troveremo una soluzione che vada bene per tutti, per gli utenti, per l’azienda e per il mercato”, ha spiegato il neo ad, sottolineando che il problema “…va affrontato in modo laico”.

 

Un approccio che si discosta dal parere espresso dalla vecchia gestione Telecom Italia, che nel contributo reso a maggio nell’ambito della consultazione pubblica indetta dall’Authority si diceva pronta ad attuare la separazione funzionale, chiedendo però come contropartita la rimozione delle asimmetrie sul mercato retail, che costituiscono un freno allo sviluppo di nuovi servizi e di nuove modalità di offerta.

Ipotesi contro cui si sono però schierati gli operatori alternativi secondo cui la separazione della rete di accesso di Telecom “non deve essere subordinata alla rimozione degli obblighi attualmente imposti alla stessa Telecom nei mercati retail”.

 

Non è stato smentito dunque Calabrò ha spesso ribadito che è quello della separazione è “un problema enorme”, reso ancora più grave dall’immobilismo comportato dal lungo riassetto del gruppo. È essenziale dunque, è stato sottolineato ancora questa mattina, trovare una soluzione di concordo con l’azienda, per garantire una gestione della rete separata da quella commerciale, sempre tenendo conto “dell’importanza del ruolo che in tale contesto è chiamata a svolgere la maggiore impresa di telecomunicazioni del Paese”.

 

Nel caso non si dovesse giungere ad alcun accordo con la società, il Governo ha ribadito di voler fare la sua parte dando più poteri e più forza ad Agcom che dovrà gestire la partita.

L’ampliamento dei poteri dell’Authority è stato inserito con una modifica all’articolo 45 del Codice delle Comunicazioni che dovrebbe essere approvato a breve, dopo che anche la Commissione europea ha deciso di ammettere la separazione tra i remedies a disposizione dei regolatori nazionali.

 

Calabrò avrebbe voluto chiudere la partita della rete già entro la fine di quest’anno, ma appare ormai difficile e, come preventivato dal Commissario Agcom Enzo Savarese, bisognerà attendere almeno la metà del prossimo anno.

 

Nel frattempo, a stretto giro i nuovi vertici Telecom incontreranno l’Autorità antitrust e il ministro delle Comunicazioni Paolo Gentiloni.

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