Italia
L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni esaminerà oggi il dossier relativo alla separazione della rete di telecom Italia.
All’indomani della cooptazione di Franco Bernabè e Gabriele Galateri alle cariche di amministratore delegato e presidente della società, l’Agcom ha messo all’ordine del giorno una informativa sulle “Misure atte a garantire la parità di trattamento interno/esterno nella rete di accesso fissa”.
Quello della rete è infatti uno dei nodi centrali che il nuovo vertice si troverà ad affrontare nelle prossime settimane, insieme al rilancio industriale della maggiore società italiana di telecomunicazioni, frenata da una situazione di incertezza prolungatasi per sette lunghi mesi. Un’eternità se si pensa alla velocità con cui le nuove tecnologie stanno evolvendo e che rischia di far scivolare il nostro Paese ancora più in basso nella classifica della competitività.
Raggiunto l’atteso accordo sui vertici, i colloqui con l’Authority dovrebbero partire già nelle prossime settimane: come ha sottolineato il presidente Agcom Corrado Calabrò, infatti, “…in altri Paesi europei i principali operatori di telecomunicazioni stanno procedendo con incalzante impegno all’adeguamento delle reti e delle tecnologie all’evoluzione tecnologica e alle mutate e sempre più esigenti richieste degli utenti, che vedono lo spostamento della domanda dai settori maturi (servizi voce) a quelli emergenti”.
L’Italia, ha aggiunto Calabrò, “…non può non stare al passo: abbiamo capacità tecniche e commerciali di primo livello. E tuttavia i ragguardevoli progressi fatti in questi anni nel settore delle telecomunicazioni rischiano di ingorgarsi nel collo di bottiglia rappresentato dal passaggio all’alta velocità trasmissiva con le nuove, più evolute tecnologie”.
Uno scenario in cui il maggiore operatore italiano non può fare la comparsa, ma deve giocare in un ruolo da protagonista, con L’Authority pronta a predisporre regole che tutelino gli investimenti fatti finora “…assicurando condizioni di trasparenza e di competitività con gli altri operatori, nella salvaguardia degli interessi dei consumatori”.
L’azienda, da canto suo, si dice pronta a collaborare con l’Autorità, nel tentativo di trovare una soluzione che accontenti tutti, dal momento che le Authority di riferimento sono due: quella italiana e quella spagnola.
“Avvieremo un confronto e poi troveremo una soluzione che vada bene per tutti, per gli utenti, per l’azienda e per il mercato”, ha spiegato il neo ad, sottolineando che quello dello scorporo della rete “…è un problema che va affrontato in modo laico”.
Le sfide che attendono il futuro di Telecom sono comunque tante e variegate. Ne sa qualcosa Bernabè che, nonostante il suo passato in Telecom, si considera un debuttante e definisce “…bellissimo” il primo giorno alla presidenza della società.
Dopo i 15 giorni passati al vertice alla fine degli anni ’90, “…inizio ex novo e questa volta spero che si apra una fase nuova che guardi al futuro per rilanciare un’azienda che costituisce un patrimonio del Paese”, ha spiegato Bernabè.
Bisogna innanzitutto creare le condizioni per permettere una crescita solida e continuata e questo non potrà avvenire puntando sulle dismissioni di asset non strategici, bensì “…su nuove acquisizioni”.
In questo contesto, essenziale il rapporto con l’azionista di maggioranza, la spagnola Telefonica, con cui è essenziale “…trovare forme di collaborazione nell’interesse di entrambi”, ha sottolineato Bernabè.
Sinergie che al momento non sono quantificabili ma che certamente secondo l’ad, aiuteranno a “…riportare Telecom Italia al suo valore, immagine e risultati”.
Quanto al presidente Galateri, il suo compito sarà quello di “…assicurare, attraverso il cda, attività di controllo e di indirizzo”.
“…Ma deve essere chiaro a tutti – ha sottolineato lo stesso Galateri – che il vero capo azienda è Bernabè”.
Il nuovo vertice, ha sottolineato il presidente Telecom, svolgerà il proprio ruolo all’insegna della collaborazione, avendo come bussola “…il successo dell’azienda”.
Nei prossimi giorni, intanto, dovrebbe essere presentato il nuovo piano industriale del gruppo, anche se al momento – ha sottolineato ancora Bernabè – la priorità è quella di “…restituire ai dipendenti l’orgoglio di appartenere a una società vincente, e dare a tutti gli azionisti la soddisfazione e la convinzione che credere in questa società è una buona scommessa per il futuro”.