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Inizia oggi la nuova era di Telecom Italia. Il consiglio di amministrazione straordinario della compagnia ha cooptato Gabriele Galateri di Genola e Franco Bernabé alle cariche di Presidente e Amministratore Delegato, chiudendo oltre sette mesi di incertezze scaturite dai dubbi dell’Authority brasiliane e dalle opposizioni in seno ai nuovi azionisti della società.
Le nuove nomine hanno soddisfatto il presidente di Telefonica, socio di maggioranza di Telco, la nuova holding che controllerà il gruppo.
Per Cesar Alierta il nuovo management “…E’ molto buono, sono notizie ottime per Telecom Italia”.
Galateri e Bernabè, quest’ultimo tornato in Telecom dopo 8 anni (era già stato amministratore delegato della società tra il 1998 e il 1999) hanno davanti a sé un compito dei più ardui: affrontare la questione del debito, che attualmente gravita attorno ai 37 miliardi di euro, portare a termine il processo di scorporo della rete e traghettare il gruppo nelle comunicazioni di nuova generazione.
Il gruppo nel frattempo è voluto intervenire in merito all’articolo “Il lato oscuro del caso Telecom” a firma Giovanni Valentini, apparso sul quotidiano La Repubblica il 1° dicembre 2007.
La società ha sottolineato di aver sempre fornito la massima collaborazione all’Autorità giudiziaria “tanto sul versante informativo, quanto su quello della messa a disposizione della documentazione”.
“In questo contesto – aggiunge la nota diramata da Telecom Italia – appare difforme dal vero adombrare in capo alla Società stessa, ai suoi organi e alla dirigenza, che lungo tutto l’arco temporale fin qui trascorso si sono costantemente tenuti a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, atteggiamenti non trasparenti o connotati da finalità diverse da quelle di una leale cooperazione con l’attività dell’Autorità Giudiziaria stessa”.
“Telecom Italia – precisa ancora la nota – è pienamente fiduciosa nell’operato della Magistratura e confida che all’esito delle indagini, ancora in corso, il deposito degli atti mostrerà l’infondatezza delle tante accuse congetturali che sono state rivolte alla Società, ai suoi organi e ai suoi attuali dirigenti”.
Il gruppo, si legge infine, “…si riserva di agire a tutela dell’immagine propria, dei suoi organi e dei suoi dirigenti”.