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Canone anche per le aziende con computer? La Rai passa la palla all’Agenzia delle Entrate

Italia


Dovremo pagare il canone Rai anche per il possesso di un pc?

Questa è la domanda che l’Aduc (Associazione per i diritti degli utenti e consumatori) ha girato alla Tv pubblica. In una nota Pietro Yates Moretti racconta d’aver scritto per sapere se anche l’Associazione, in possesso di alcuni computer, dovesse pagare il canone speciale di abbonamento alle radiodiffusioni (1).

“La nostra richiesta – ha spiegato – è uno dei molti modi con cui stiamo cercando di capire il motivo per il quale il canone/tassa è richiesto ai cittadini anche per il solo computer, ma non alle aziende”.

Oggi, per lettera semplice, dalla Rai è giunta all’Aduc la seguente comunicazione: “Con la presente vi informiamo di aver inoltrato la vostra lettera pari oggetto datata 29 ottobre u.s. per competenza all’Agenzia delle Entrate. Sarà nostra cura rendervi noti i termini della risposta non appena perverrà. Con i migliori saluti, Stefano Argenti (direttore Direzione amministrazione abbonamenti)”.

L’Associazione per i consumatori tiene a sottolineare che per capire il valore di questa non-risposta, è necessario ricordare quanto segue:

1. Per “Risponde Rai“, il servizio di informazione sulla tassa tv, il canone va pagato non solo per il computer, ma anche per apparecchi come iPod, videocitofono, cellulari di nuova generazione, e così via. (2)

 

2. Se alle richiesta di pagamento del  canone si risponde di non essere in possesso di un televisore, la Rai chiede l’invio di una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà in cui il contribuente deve giurare di non avere neanche “personal computer, decoder digitali e altri apparecchi multimediali”. (3)

 

3. Nella lettera inviata nelle settimane passate a milioni di contribuenti che non pagano il canone, la Rai parla di tassa dovuta anche per il “personal computer”. (4)

 

Insomma – continua Moretti – da una parte la Rai pretende spavaldamente il canone anche per il computer da milioni di famiglie e cittadini privati. Dall’altra, quando non si tratta di cittadini privati, ma potenzialmente di milioni di aziende, la Rai non è poi così sicura, e scarica la domanda bollente su altri. Se infatti la Rai ci avesse risposto in maniera affermativa, così come l’Aduc anche i quattro milioni di aziende con computer,  associazioni, studi professionali, etc. dovrebbero da qui in avanti pagare il canone speciale fuori dall’ambito familiare -soggetti che oggi non lo pagano (5)”. 

Aggiungendo: “Vedremo se anche l’Agenzia delle Entrate confermerà questa illegale disparità di trattamento a scapito delle famiglie italiane”.

 

L’Aduc resta anche in attesa della risposta che il governo dovrebbe dare all’interrogazione parlamentare che in materia gli ha rivolto l’on. Donatella Poretti (6).

 

 

In conclusione il consigliere dell’associazione dice: “Noi, per il momento, pazientiamo, attendendo Agenzia delle Entrate e Governo, ma, siccome la nostra richiesta alla Rai l’abbiamo presentata come messa in mora, fra un po’ saremo costretti a rivolgerci alla magistratura per avere una risposta: sembra assurdo, ma per sapere se e come pagare una tassa, è necessario rivolgersi ad un giudice”. (r.n.)

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