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Cancellare lo spam dal computer è un rituale che unisce ormai i lavoratori di tutto il mondo: chi ti offre un po’ di Viagra, chi un prestito super-agevolato, chi delle azioni su cui investire al volo per diventare miliardari.
Per chi credeva che questa fosse l’incombenza più noiosa dell’era internet, ci sono brutte notizie: lo spam sta per invadere anche il piccolo schermo del nostro cellulare.
Come tutte le tendenze che si rispettino, anche questa arriva dagli Usa, dove sempre più messaggi spam stanno approdando sui cellulari degli utenti: entro la fine di quest’anno, calcola Ferris Research, i consumatori americani riceveranno 1,1 milioni di messaggi spam, in crescita del 38% rispetto al 2006.
Dal prossimo anno, i messaggi spam dovrebbero raggiungere quota 1,5 milioni.
Certo, le cifre sono lontane da quelle epidemiche che caratterizzano lo spam tradizionale, soprattutto se si pensa che sono 250 milioni gli utenti wireless d’oltreoceano, ma gli esperti di sicurezza avvertono che il trend è in forte crescita e sarà caratterizzato nei mesi a venire dall’esplosione di virus e codici maligni.
“I cellulari sono il nuovo bersaglio degli hacker”, ha spiegato Tom Bowers di Kaspersky Lab.
Lo spam mobile, oltre al fastidio legato all’invasione di uno strumento molto personale, è anche molto costoso: i consumatori, specialmente negli Usa, pagano per ricevere i messaggi, anche 20 cents l’uno.
Gli spammer, che utilizzano dialer automatici, possono inviare milioni di sms a utenti presi a caso. Le compagnie telefoniche sono in grado di rintracciare molti di questi messaggi: a maggio, Verizon Wireless ha fatto caso a una società di telemarketing che aveva inondato le reti della compagnia con oltre 12 milioni di messaggi promozionali non richiesti.
Verizon ha riferito di essere riuscita a bloccarli tutti, ma in realtà oltre 4 mila messaggi hanno raggiunto gli utenti, intasando le reti e addebitando il costo degli sms sul conto degli utenti.
La ricezione di messaggi non richiesti, non è l’unico problema all’orizzonte degli utenti mobili.
Ci sono infatti molti operatori illegali che, operando in Paesi dove gestire un call center è estremamente economico, utilizzano i dialer automatici per inviare spam vocale, il cosiddetto ‘Spit‘ (spam over Internet telephony) verso i cellulari.
È questo, secondo gli esperti, il rovescio della medaglia di telefonini sempre più simili per performance a piccoli Pc, in grado di ricevere e inviare email, aggiornare calendari e liste contatti, navigare internet e anche editare files.
Le vendite annuali di smartphone con sistemi operativi PC-like, secondo la società In-Stat, cresceranno del 150% nei prossimi 5 anni, raggiungendo quota 294 milioni di unità nel 2011.
Ad aggiungere ulteriori preoccupazioni a questo scenario, anche l’avvento di Android, la piattaforma aperta di Google per la telefonia mobile.
Quando arriverà, il prossimo anno, Android sarà aperto sia agli sviluppatori di tutto il mondo che, ovviamente ai propagatori di spam.
Finora, gli operatori hanno bloccato l’accesso ai loro sistemi operativi da parte degli sviluppatori indipendenti. Questa scelta, sebbene negativa per l’innovazione, ha in un certo senso preservato le reti mobili dall’invasione di spam e virus.
Con l’arrivo di Android, ha spiegato il portavoce di T-Mobile Usa, Peter Dobrow, “…E’ importante un ulteriore sforzo per salvaguardare la privacy e la sicurezza degli utenti, oltre all’integrità delle rei mobili”.
Sembra inevitabile, tuttavia, che con la possibilità per più sviluppatori di mettere mano ai software, le incursioni degli spammer subiscano un significativo incremento.
Come ha spiegato Ken Silva, chief security officer di VeriSign, infatti, “Sfortunatamente avviene spesso che quello che ci rende la vita più comoda, la rende anche meno sicura”.