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Tutela dei consumatori: giro di vite della Ue contro le pratiche fuorvianti applicate nei siti web che vendono biglietti aerei

Unione Europea


Il Commissario UE responsabile per i consumatori, Meglena Kuneva, ha annunciato oggi i risultati di un’indagine su scala UE – che ha coinvolto 15 autorità nazionali UE e inoltre la Norvegia – contro la pubblicità fuorviante e le pratiche sleali riscontrate nei siti web che vendono biglietti aerei.

  

La misura repressiva colpisce compagnie aeree europee di primo piano, compagnie a basso costo nonché altri siti web che vendono biglietti aerei. Dall’inchiesta emerge che più di 50% di tutti i siti web presentano irregolarità, in particolare per quanto concerne l’indicazione dei prezzi, i termini contrattuali e la chiarezza delle condizioni proposte.

  

Nella settimana tra il 24 e il 28 settembre, nel corso di quella che è stata in assoluto la prima azione congiunta a livello di UE per far rispettare i diritti dei consumatori (coordinata dalla Commissione europea), le autorità nazionali di forza pubblica in Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Grecia, Italia, Lituania, Malta, Portogallo, Spagna, Svezia nonché Norvegia hanno passato al setaccio più di 400 siti web per controllare se ottemperassero alla normativa UE a tutela dei consumatori.

A questo controllo a tappeto fa seguito una fase attuativa durante la quale le compagnie sono contattate dalle autorità e sollecitate a correggere i siti web o a chiarire la loro posizione. Il Commissario Kuneva ha segnalato oggi che le compagnie hanno quattro mesi di tempo per rispondere. Oltre a prospettare l’eventualità di un’azione legale il Commissario non esiterà ad additare al pubblico e a svergognare le compagnie che non prenderanno provvedimenti per adeguare i loro siti alla normativa UE una volta scaduto tale termine.

  

“Che si trovino a Bruxelles o a Barcellona, a Monaco o a Manchester i consumatori hanno diritto a un’indicazione di prezzo chiara ed equa senza che vi siano brutte sorprese nascoste nelle clausole contrattuali scritte in carattere minuscoli” ha affermato Meglena Kuneva, Commissario UE responsabile per la tutela dei consumatori. “Ci siamo resi conto che circa 50% dei siti web che vendono biglietti aerei vengono meno attualmente ai loro obblighi verso i consumatori europei. Le cifre pubblicate oggi indicano che in questo settore sussiste un importante problema. Ed è un problema europeo che richiede un intervento su scala europea”. Il Commissario ha aggiunto: “Oggi invio alle compagnie un monito estremamente severo sollecitandole a mettere in ordine i loro affari quanto prima. Allo scadere, a gennaio, del periodo loro concesso non esiterò a prendere misure ulteriori e a additare al pubblico e a svergognare le compagnie che si trovino ancora in posizione irregolare”.

  

L’indagine a tappeto a livello UE è un nuovo tipo di intervento attuativo dell’UE – un controllo sistematico condotto contemporaneamente e in modo coordinato in diversi Stati membri per individuare le violazioni della normativa a tutela dei consumatori. Questa indagine sulle vendite di biglietti aerei è stata avviata e coordinata dalla Commissione in forza del regolamento sulla cooperazione in materia di tutela dei consumatori entrato in vigore alla fine del 2006.

  

Nel corso della stessa settimana a fine settembre le autorità nazionali che hanno partecipato all’operazione hanno utilizzato una metodologia comune e termini di ricerca predefiniti come ad esempio “biglietto aereo, volo a basso costo, viaggio, last-minute, miglia aeree, volate a prezzo scontato” per identificare e investigare i siti web che vendono biglietti aerei a consumatori residenti nei loro paesi. Le autorità nazionali hanno passato in rassegna centinaia di siti per identificare quelli che risultassero essere in situazione di non conformità con la normativa UE (direttiva 84/450/CEE sulla pubblicità ingannevole e direttiva 93/13/CEE del Consiglio sulle clausole abusive nei contratti stipulati con i consumatori).

  

L’indagine a tappeto si è concentrata su tre pratiche principali:

  

Dopo l’indagine a tappeto le compagnie saranno contattate dalle autorità e invitate a fornire chiarimenti o a cambiare le loro pratiche. Contro coloro che non si adeguassero potrebbero essere intentate azioni legali con conseguenti sanzioni pecuniarie o l’obbligo di chiudere i loro siti web. Nella pratica, le autorità nazionali esamineranno i casi nazionali e adotteranno eventuali azioni repressive. Per i casi transnazionali esse chiederanno l’assistenza dei colleghi di altre autorità dell’UE tramite la rete CPC (ad esempio laddove l’operatore agisca a partire da un altro paese).

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