Italia
Domani, mercoledì 14 novembre, presso la sede del Ministero delle Comunicazioni, il Ministro delle Comunicazioni Paolo Gentiloni presenterà il Bando di assegnazione di impianti-frequenze televisive.
La procedura consentirà di fare ordine nella giungla delle frequenze e stabilire nuove norme, visto che fino a oggi lo spettro veniva occupato senza precise regole e sottoposto successivamente a sanatoria da parte dello Stato.
Alcune volte le frequenze sono state acquistate con atti privati, secondo quanto fissato a riguardo dalla legge 66 del 2001.
All’asta andranno frequenze che sono risultate disponibili dopo la certificazione internazionale avvenuta a Ginevra all’inizio dell’anno, e da altre risorse che sono il risultato del database unico delle frequenze televisive nazionali in Italia, realizzato insieme all’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni.
Il database è nato dalle comuni esigenze del Ministero, che deve aggiornare e rendere fruibile il Registro Nazionale delle Frequenze (RNF) in quanto competente in materia di assegnazione dei diritti d’uso; dall’altro dell’Agcom tra le cui competenze istituzionali vi è anche la tenuta del Registro nazionale degli Operatori di comunicazione (ROC).
Dai dati raccolti, in Italia sono in attività circa 24.000 impianti-frequenza.
La gara sarà aperta alle reti minori e in rispondenza a quanto richiesto dalla Commissione europea che impone agli stati membri l’assegnazione delle frequenze nel rispetto di criteri obiettivi, trasparenti, proporzionali e non discriminatori.
Il primo passo verso un processo che riguarderà il passaggio al digitale terrestre, la nuova tecnologia di trasmissione radioTv.
L’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ha avviato altresì la revisione del piano di assegnazione delle frequenze approvato nel 2002 per adattarlo al rispetto dei vincoli derivanti dagli accordi di Ginevra e per utilizzare al meglio le risorse disponibili con la tecnica della realizzazione delle reti a singola frequenza.
Per l’accesso al 40% della capacità trasmissiva dei multiplex digitali terrestri dei maggiori operatori sono già state dettate le regole e si sta elaborando il disciplinare di gara.
L’Agcom ha chiesto un impegno concreto all’attuazione del piano da parte di tutti gli operatori, delle istituzioni e degli enti locali affinché la pianificazione non rimanga ancora una volta un esercizio astratto.