Italia
Novità in arrivo per la gestione dei rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche – RAEE. Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto attuativo del Ministero dell’Ambiente, infatti, la responsabilità dello smaltimento di computer, telefonini, televisori, lavatrici e lavastoviglie passa dai Comuni ai produttori che, dal 1 gennaio 2008, dovranno dare vita a consorzi o sistemi collettivi per la gestione di questi sempre più ingombranti rifiuti.
Ci sarà comunque un periodo di transizione fino al 31 dicembre, durante il quale saranno ancora i Comuni a dover provvedere alla gestione dei RAEE, con un contributo forfetario dei produttori, necessario a coprire parte delle spese di gestione nonché la realizzazione di ‘eco-piazzole’ dove raccogliere i rifiuti tecnologici.
Solo in Italia, ogni cittadino produce 14 Kg di rifiuti elettrici ed elettronici l’anno per un totale nazionale di circa 850 mila tonnellate. Di queste, solo 67.000 mila tonnellate vengono gestite e recuperate per una media di circa 1,15 kg l’anno per abitante.
Le nuove norme si pongono come obbiettivo quello di garantire, entro il 31 dicembre 2008, la raccolta media pro-capite di 4 Kg l’anno per abitante (circa 240 mila tonnellate), da recuperare (con percentuali che vanno dal 70 all’80% in base alla categoria di rifiuto) o reimpiegare e riciclare (con percentuali che vanno dal 50 all’80%).
Oltre alle eco-piazzole, per i consumatori che volessero sostituire i vecchi apparecchi elettronici con prodotti nuovi, c’è la possibilità di consegnare i primi al negozio, centro commerciale, grande magazzino o altro nel quale comprerà il nuovo. Il commerciante sarà obbligato a ritirare il vecchio secondo il principio di scambio 1 a 1. Queste norme riguardano sia i grandi elettrodomestici, come, ad esempio frigoriferi, lavastoviglie, lavatrici o televisori, sia apparecchiature elettroniche come computer stampanti, cellulari, hi-fi ecc.
Queste nuove norme, oltre ad allineare l’Italia alle direttive comunitarie, sono indispensabili per gestire una nuova tipologia di rifiuti considerevole sia in termini quantitativi che in quelli qualitativi. Si tratta spesso, di rifiuti particolarmente pericolosi – il primo esempio è il CFC contenuto nei frigoriferi, ma anche il cadmio il mercurio – e in alcuni casi di sostanze con alto valore come ad esempio l’oro presente in diverse apparecchiature.
Secondo alcuni studi, infatti, da ogni tonnellata di hardware è possibile recuperare ben 16 grammi di oro puro: se si calcola che nelle miniere tradizionali i grammi per tonnellata variano da due a quattro, si capisce l’importanza di questa possibilità.
“Abbiamo rivoluzionato il sistema dei rifiuti tecnologici per salvaguardare le esigenze dei consumatori e per avere forti garanzie di tutela ambientale – ha dichiarato il ministro Pecoraro Scanio – Il nostro obiettivo è quello di raggiungere, sin dal primo anno di attività i quantitativi fissati dalle normative comunitarie”.
“Il sistema multi consortile è una grande innovazione per il settore dei rifiuti – ha concluso il ministro Pecoraro Scanio – Si tratta di un nuovo approccio, fortemente voluto dall’Unione Europea, che dovrebbe garantire la nascita di diversi soggetti in grado di concorrere tra loro. Questo diventerà un valore aggiunto solo se i consorzi avranno la capacità di farsi concorrenza in termini di qualità del servizio attraverso elevati livelli di raccolta, di recupero e di reimpiego dei materiali”.
In concomitanza con l’entrata in vigore del decreto, viene inoltre istituito un Comitato di vigilanza e controllo, presieduto dal Dott. Valerio Angelelli della Segreteria Tecnica del Ministro dell’Ambiente e costituito da sei componenti designati dalle diverse amministrazioni competenti in materia.
Il Comitato avrà il compito di predisporre ed aggiornare il registro; raccogliere, esclusivamente in formato elettronico, i dati relativi ai prodotti immessi sul mercato e alle garanzie finanziarie che i produttori sono tenuti ad comunicare al Registro; calcolare le effettive quote di mercato dei produttori distribuendo quindi gli obblighi per i singoli produttori; programmare e disporre, sulla base di apposito piano, ispezioni nei confronti dei produttori; elaborare i dati relativi agli obiettivi di recupero
Sarà poi creato un Centro di Coordinamento che sarà l’organismo di riferimento per tutti i soggetti appartenenti al settore della produzione e, quindi, responsabili, da oggi, della gestione, recupero e reimpiego di questi rifiuti e un Comitato di indirizzo, organo di consultazione di tutti i soggetti che da questa nuova normativa avranno coinvolgimento diretto.(a.t.)