Unione Europea
L’uso di internet per propaganda, reclutamento o addestramento al terrorismo diventa un reato anche per la Ue, secondo una proposta che dovrebbe essere adottata questa settimana.
L’esecutivo europeo proporrà domani un ampliamento delle attuali misure legislative, con pene minime valide per tutti gli Stati membri, con l’obiettivo di combattere l’uso della rete come “campo di addestramento virtuale“.
Il commissario per la giustizia e la sicurezza, Franco Frattini, presenterà una nuova strategia e un piano di intervento con la precisa intenzione di contrastare anche queste forme di terrorismo.
Frattini ha proposto la creazione del reato Ue di “provocazione pubblica a commettere terrorismo“, che dovrebbe essere applicato all’incitamento anche se non ha portato ad alcun attacco.
“Distribuire o mettere a disposizione un messaggio pubblico” diverrà sufficiente a qualificare l’infrazione come crimine.
In un memorandum, il commissario spiega che il web rappresenta oggi uno dei principali vettori di radicalizzazione e arruolamento degli attivisti, oltre che una fonte per i terroristi, che in rete trovano tanti tipi di informazioni, anche su come fabbricare bombe artigianali.
La proposta specifica inoltre che le nuove misure Ue non possono essere usate per ridurre la diffusione dell’informazioni per scopi scientifici, accademici o di reporting.
La proposta, che risponde alle precise richieste della Ue di prevenire il cattivo uso del web per scopi terroristici, si aggiungere alla prima legislazione Ue anti-terrorismo adottata nel 2002 dopo gli attentati dell’11 settembre.
Non ci saranno costi supplementari per gli operatori tlc, che sono già obbligati a conservare i dati elettronici.