Italia
“Le sorti della televisione digitale terrestre italiana potrebbero essere riscattate grazie alla norma (articolo 16) inserita nel decreto governativo che accompagna la Finanziaria in corso di approvazione”.
Questo il parere di e-Media Institute secondo il quale, imponendo la vendita di televisori integrati con ricevitore digitale terrestre, “…si produce di fatto una sorta di switch-off a livello di terminali che imprime una consistente accelerazione alla diffusione della Tv digitale in Italia”.
Secondo le previsioni della società di ricerca, grazie a questa norma, nel 2010 ci potrebbero essere già 20 milioni (84% del totale) di abitazioni con accesso alla Tv digitale rendendo possibile anche lo spegnimento anticipato dell’analogico prima della scadenza fissata al 2012.
Per fare ciò, però, sottolinea e-Media, “bisognerebbe procedere speditamente a switch-off regionali, allo sviluppo di una copertura del segnale digitale efficiente e razionale e ad arricchire l’offerta, gratuita e a pagamento, in modo da rendere attraente una volta per tutte la piattaforma”.
“Non da ultimo – evidenziano ancora i ricercatori – i broadcaster dovrebbero cominciare, con una certa rapidità, a mettere a punto una piattaforma satellitare gratuita ma criptata per coprire integralmente il territorio e la popolazione con l’offerta digitale”.
Stando ai dati e-Media, che il 24 settembre ha pubblicato le nuove mappe sul mercato televisivo nei Paesi dell’Europa Occidentale, l’Italia risulta essere l’unico in contro tendenza che mostra una netta frenata. Dietro ormai alla Francia e alla Spagna per penetrazione dei servizi di Tv digitale, siamo (con un 5,2%) piombati al penultimo posto in classifica per tasso di crescita delle abitazioni digitali nel primo semestre 2007.
Per i ricercatori, l’Europa si sta muovendo verso il digitale a diverse velocità. Secondo l’Analisi effettuata, infatti, mentre alcuni Paesi (Olanda, Lussemburgo e Finlandia) hanno già effettuato lo switch-off, altri corrono più o meno rapidamente verso la digitalizzazione.
Il nostro Paese dovrebbe presto recuperare questo primato e spingere i processi normativi, troppo lenti in un mondo che corre veloce sui tempi dell’evoluzione tecnologica. Dove ogni tre anni abbiamo standard superati e l’adeguamento spedito della macchina burocratica ci permetterebbe di superare il gap e giocarci una carta vincente.
Per accelerare il passaggio alla nuova tecnologia di trasmissione radiotelevisiva il Ministro delle Comunicazioni, Paolo Gentiloni, ha previsto uno sconto fiscale del 20% per acquistare apparecchi televisivi con sintonizzatore digitale integrato.
“…La norma – ha spiegato il Ministro – era contenuta nella Finanziaria 2007, a luglio ha ricevuto il via libera dall’Unione Europea e il 22 settembre è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale”.
Lo sconto si applicherà agli acquisti effettuati nel corso di tutto il 2007, fino a un valore massimo di 1.000 euro.
Lo sconto, ha detto ancora Gentiloni, vale solo per l’acquisto di televisori, decoder e video registratori, contenuti in un elenco fornito dal ministero delle telecomunicazioni, e che rispondano al “principio della neutralità tecnologica“, come voluto dalla Ue.
Per ottenere la detrazione bisognerà, inoltre, dimostrare d’essere in regola con il pagamento del canone di abbonamento Rai, allegando alla dichiarazione dei redditi lo scontrino fiscale dell’acquisto effettuato e il bollettino di pagamento del canone.