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Immaginate che la vostra automobile abbia un problema elettronico, situazione non impossibile visto che a seconda del modello vi portate a bordo da 40 a 100 centraline, preposte ormai a gestire ogni aspetto del veicolo, dalla chiusura delle serrature all’iniezione del carburante.
Vi recherete quindi dal vostro meccanico di fiducia, che collegherà il suo strumento di rilevazione guasti alle prese di diagnosi. Appartengono ormai al passato i tempi in cui il tecnico “ascoltava” e interpretava rumori e vibrazioni. Carburatore, puntine e gran parte dei componenti meccanici sono infatti andati in pensione ormai da parecchio tempo!
Forse il problema sarà individuato, ma forse no, visto l’incredibile numero di marche, modelli e centraline esistenti al mondo, che possono dare vita ad una combinazione pressoché infinita di malfunzionamenti. Si può quindi prospettare sia una mancata presenza del guasto nello strumento diagnostico, sia una difficoltà da parte del tecnico di individuarlo nel database interno.
A questo punto la macchina rimarrà in officina, ed inizieranno una serie di grattacapi sia per il meccanico, che dovrà procedere per tentativi, che per l’automobilista. Questa situazione potrà cambiare grazie ad Axone (il nome è ripreso da quello di un filamento di collegamento dei neuroni del cervello), strumento di diagnosi studiato da Texa, leader nel settore, in collaborazione con Google Enterprise, la divisione di Google che sviluppa tecnologia indirizzata alle imprese.
Axone si presenta come un cellulare, si collega via bluetooth alla presa di diagnosi della vettura e soprattutto, tramite wireless, a un Google Search Appliance, il sistema hardware/software di Google progettato per supportare l’attivazione di funzionalità avanzate di ricerca sui siti Internet e sulle Intranet delle imprese, riproponendo in questi ambiti la stessa esperienza – in termini di velocità e precisione nel reperimento delle informazioni – cui è abituato l’utente che impiega quotidianamente il motore di ricerca più usato al mondo.
La prima novità consiste nel fatto che l’elenco di sintomi e riparazioni non sta “dentro” lo strumento, bensì sui database residenti sui server di Texa connessi al Google Search Appliance, che indicizza e rende ricercabile in modo preciso qualsiasi informazione in pochissimi secondi. Il meccanico potrà così inserire a schema libero sullo schermo “touch screen” tutte le parole che secondo lui individuano il guasto, anche digitandole in maniera imprecisa o grammaticalmente scorretta, e Google provvederà sempre, grazie alla funzione “forse intendevi”, a condurlo infallibilmente verso la soluzione.
Ciò significa per l’automobilista avere la possibilità di ottenere un preventivo telefonico: il meccanico si farà raccontare i sintomi, scriverà sullo strumento le parole chiave tipo “accensione spia benzina”, “ritardo di accelerazione” “spegnimenti al minimo”, oltre al modello e alla marca della vettura, e comparirà il tipo di guasto. Potrà quindi avvertire il cliente della gravità, suggerendogli se è il caso di fermarsi o se viceversa si tratta di un’anomalia destinata a stabilizzarsi o un falso allarme.
Ma ancora più affascinante è il sistema di aggiornamento di tale enorme banca dati, che si autoalimenta direttamente con l’esperienza sul campo di tutti i meccanici che utilizzano strumenti Texa nel mondo. Se infatti l’autoriparatore non trova online la soluzione al suo problema, magari perché si tratta di un guasto poco frequente, o di un modello obsoleto o poco diffuso o di nuova introduzione sul mercato, avvisa la sede centrale Texa che provvede, grazie al suo staff di ingegneri elettronici, a trovare la soluzione, immediatamente tradotta in 24 lingue e messa in rete, diventando subito patrimonio comune.
Questa condivisione dei problemi tra migliaia di officine è assolutamente inedita, e potenzialmente capace di creare un’incredibile enciclopedia, in continuo aggiornamento, dei problemi elettronici di tutte le auto del mondo. Anche in questo caso Google è indispensabile al fine di razionalizzare una enorme massa di dati altrimenti ingestibile e difficilmente consultabile, che peraltro non potrebbe risiedere nella memoria, per quanto grande, di uno strumento, ma solamente in un server.
Per l’automobilista il sistema ha una potenzialità dirompente, dato che la consultazione online e l’auto-aggiornamento immediato sulla base dell’esperienza di migliaia di riparatori di tutto il mondo è in grado di annullare i tempi di fermo macchina per diagnosi, consentendo preventivi corretti in tempo reale, e di abbattere drasticamente quelli di riparazione.
Da quando è stato introdotto, il sistema (che si è aggiudicato il premio Frost & Sullivan 2007 per l’innovazione) genera su richiesta dei meccanici circa 100 nuove soluzioni a settimana, ampliando in tempo reale (cosa impossibile con i lenti bollettini cartacei) la conoscenza condivisa da tutte le officine.