Italia
“…Per la fine di quest’anno o l’inizio del prossimo arriverà la sentenza della Corte di giustizia Ue sul ricorso di Europa 7 e sarà indirizzata al Consiglio di Stato“. Lo anticipa il Ministro delle Comunicazioni Paolo Gentiloni, parlando dei rischi a cui va incontro l’Italia per la mancata approvazione del Ddl 1825, quello sulla transizione al digitale terrestre, che tra l’altro dopo il passaggio alle commissioni Cultura e Trasporti della Camera, contiene anche la soluzione per il caso dell’emittente che ha avuto la concessione a trasmettere ma non le frequenze.
“…Probabilmente, la Corte si troverebbe nuovamente nella situazione di dover deliberare, se decidesse di seguire la linea proposta dall’accusa. Mi auguro che noi, per via legislativa – ha aggiunto Gentiloni parlando in un’audizione alla Commissione Politiche Ue della Camera – riusciremo a dare una soluzione al problema. Nel Ddl 1825 infatti viene stabilita tra i diritti esistenti nell’assegnazione delle frequenze che si liberano nello spostamento dall’analogico al digitale delle reti eccedenti, una sorta di gerarchia e che debbano andare a certi soggetti, tra i quali appunto Europa 7. Di diritti negati in Italia nel campo delle frequenze ce ne sono tanti”.
Non molto tempo, Gentiloni è tornato a parlare della riforma radioTv per dire a Key4biz che “Sarebbe un errore non accelerare adesso la discussione in Aula del decreto, visto la Ue ci ha chiesto di modificare al più presto le cose che non vanno della Legge Gasparri”,
Il Commissario Ue per la Concorrenza, Neelie Kroes, ha già fatto sapere all’Italia che non intende “aspettare troppo“. Una ragione in più perchè si proceda celermente, diversamente l’Italia rischia una multa dell’ordine di 300-400 mila euro al giorno, finché la normativa nazionale sulle televisioni non sarà cambiata.
Infatti, secondo l’Antitrust Ue, la Legge Gasparri attualmente in vigore “potrebbe introdurre degli ostacoli all’ingresso di nuovi operatori nel mercato dei servizi di radiotrasmissione in tecnica digitale, venendo quindi a rafforzare la posizione degli operatori televisivi già presenti sul mercato italiano“, come Rai e Mediaset, sfavorendo l’ingresso di altri player e limitando la concorrenza.
Nei giorni scorsi, il Ministro ha dichiarato che “…Il governo crede fortemente in questo disegno di legge, dove per governo si intende il sottoscritto e il presidente del Consiglio” e perciò, ha aggiunto, “…riproporremo con forza il problema che venga calendarizzato il prima possibile”. Aggiungendo che le dichiarazioni della Kroes, “…rafforzano l’impegno dell’esecutivo”.