IPTV: prossimo il lancio di Tiscali Tv. M. Mariani, ‘Improntata al video on demand, con possibilità di creare play-list personalizzate’

di Raffaella Natale |

Italia


Mario Mariani

Il futuro della televisione? Passa sulle reti broadband. La veloce e sempre più capillare diffusione della banda larga sta facilitando lo sviluppo di nuovi servizi.

Lo ha ben capito Tiscali, che da tempo sta lavorando al progetto di una Tv su protocollo internet che finalmente dovrebbe vedere la luce prima della fine dell’anno.

La conferma arriva dall’amministratore delegato Mario Mariani, che ieri a Roma, al convegno “World going digital“, ha dichiarato: “…entro l’anno partirà Tiscali Tv”.

“…Renderemo disponibile il servizio a Roma, Milano e Cagliari, poi lo estenderemo progressivamente ad altre aree”, ha detto l’Ad dell’Isp sardo, spigando che l’obiettivo non è quello di “…trasportare il modello di Tv tradizionale sulla tecnologia digitale“. Viceversa sarà “…fortemente improntata al video on demand, con la possibilità di creare delle play-list personalizzate”.

 

Tiscali Tv, ha aggiunto Mariani, “…avrà caratteristiche simili all’IPTV di altri competitor, ma anche l’ambizione di rendere facile la fruizione attraverso un’interfaccia molto semplice, che consentirà agli utenti di svincolarsi dal tempo, cioè di vedere il programma che vogliono quando vogliono, e di ancorare i prodotti ai contenuti di archivio, andando avanti e indietro del tempo”.

Mariani ha quindi spiegato che, per esempio, “…chi vedrà per la prima volta il telefilm ‘Lost’ partendo dall’episodio numero 3, con il telecomando potrà pescare in archivio le puntate precedenti”.

Per arricchire l’offerta, Tiscali sta “…stringendo accordi – ha annunciato Mariani – con produttori di film e contenuti e con broadcaster nazionali”.

La società è forte di un portale con 9 milioni di contatti, con un’area video che ha picchi di 50 mila visioni nelle 24 ore.

 

Insieme al progetto IPTV, si sta lavorando anche a un sistema per lo user-generated content, ovvero i contenuti prodotti dagli stessi utenti.

Nel frattempo si pensa anche al rifacimento della piattaforma per i blog, che in Tiscali sono attivi da tempo.

 

La Tv via internet targata Tiscali, già partita in Gran Bretagna, si basa sulla piattaforma Homechoice, primaria società inglese per i servizi IPTV acquisita nell’agosto 2006.

Il Gruppo si è così assicurato, oltre a una delle migliori piattaforme tecnologiche attualmente operative, un know how e un patrimonio di rapporti consolidato per la negoziazione e gestione di contenuti provenienti dal marcato internazionale. L’acquisizione è sicuramente determinante per ridurre i tempi necessari per un ingresso efficace in tale segmento.

 

L’offerta bundle di Tiscali è la più conveniente offerta triple play disponibile oggi sul mercato britannico con prezzi che partono da 14.99 sterline al mese per un collegamento ADSL a 2Mb, il servizio Tiscali Tv e telefonate gratuite per tutto il weekend. Per 19.99 sterline al mese gli utenti possono avere l’accesso broadband a 2Mb, Tv, chiamate gratuite nel weekend e linea telefonica.

 

Lo scorso giugno, Tiscali UK ha siglato un importante accordo con BSkyB, la Pay TV di Rupert Murdoch che in Italia controlla Sky, per aggiungere al proprio l’intero bouquet di canali Sky One, Sky Two, Sky Three, Sky Arts, Sky News e Sky Sports News. I nuovi canali Sky, che si sommano a Sky Movies e Sky Sports già presenti nell’offerta IPTV dell’Isp.

 

E in Italia quanto costerà Tiscali Tv?

“….E’ ancora presto per dirlo”, ha commentato tempo fa Mariani, aggiungendo “…in questo periodo stiamo portando la tecnologia che usiamo in UK sulla nostra infrastruttura italiana”.

E per portare l’offerta triple play ad un numero di clienti più ampio possibile, la società di Cagliari accelera sull’unbundling.

“…Oggi la nostra rete diretta copre 435 centrali – ha spiegato l’Ad – con un potenziale di 6 milioni 800 mila linee, nel corso del 2007 puntiamo ad estendere il network ad altri 200 nodi. Arriveremo a 635 con una copertura di oltre nove milioni di linee telefoniche sulle quali potremo erogare, oltre all’Adsl, la nuova offerta televisiva”.

 

Ancora nessuna informazione precisa circa gli accordi con i broadcaster. Ma è possibile, così come è avvenuto in Gran Bretagna, che si avvii una parternship con Sky.

 

Recentemente Mariani ha spiegato che “…In un mercato che cresce meno rapidamente degli anni passati e nel quale il 20% degli 8 milioni di clienti Adsl dichiara di voler cambiare operatore, diventa sempre più importante il mercato di sostituzione” al quale Tiscali guarda con estremo interesse.

Ma la nuova offerta televisiva non basta per invogliare i clienti “…servono regole per favorire la concorrenza e – secondo Mariani – è necessario che sia disciplinato in maniera semplice il passaggio da un operatore alternativo a un altro. Oggi è disciplinato molto bene solo il passaggio da Telecom Italia”.

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