Italia
Il Dipartimento INDACO (Industrial Design, Arti, Comunicazione e Moda) del Politecnico di Milano ha presentato oggi presso la Casa del Cinema di Roma, i risultati di una ricerca sull’industria cinematografica italiana. L’obiettivo è di valutare – con un approccio sistemico e scientifico – lo stato dell’arte e le prospettive di sviluppo del sistema-cinema, con particolare attenzione al valore culturale del prodotto filmico e alla relazione virtuosa tra arte e industria.
La ricerca, dal titolo “Presente e futuro del cinema italiano tra Stato e mercato” approfondisce gli attuali meccanismi di valorizzazione delle opere cinematografiche, soprattutto quelle di interesse culturale, e le dinamiche di interazione tra il Cinema e gli altri media, sia in termini di diffusione del prodotto cinematografico, sia in termini di promozione. Per valorizzazione si intendono gli aspetti sia quantitativi che qualitativi, considerati in un ciclo di vita lungo, non limitando l’osservazione alle dinamiche finanziarie o alla distribuzione nelle sale.
I risultati sono stati presentati da docenti del Politecnico di Milano e dell’Università di Siena.
Previsti gli interventi di Angelo Barbagallo, presidente di API; Tullio Camiglieri, direttore comunicazione e relazioni esterne di Sky Italia; Piero De Chiara di Telecom Italia Media; Vittoria Franco, presidente della Commissione Cultura del Senato; Valerio Jalongo, esponente dei Centoautori; Giampaolo Letta, vicepresidente e AD di Medusa; Sergio Scalpelli , direttore comunicazione di Fastweb; e Riccardo Tozzi, presidente di ANICA.
Moderatore del dibattito Francesco Siliato, partner della società di consulenza Studio Frasi, consulente del Ministero delle Comunicazioni.
La ricerca sposa una definizione di qualità dell’opera cinematografica che comprenda anche gli aspetti di visibilità e diffusione, senza per questo negarne la dimensione artistica. Tra gli elementi evidenziati c’è proprio la difficoltà, in particolare dei film italiani di interesse culturale sostenuti dallo Stato, nel trovare una modalità efficace di diffusione, sia attraverso l’uscita in sala, sia sugli altri possibili canali.
Nel periodo 2001-2005 gli investimenti complessivi nel cinema sono stati pari a 1.288 milioni di euro e hanno permesso la produzione di 582 film che hanno raggiunto 98 milioni di spettatori, 13,8 milioni dei quali (14,3%) portati in sala da quei 155 film sui 243 finanziati dallo Stato che hanno cercato e trovato una via d’uscita verso il pubblico.
I film co-finanziati tra il 2001 e il 2005 portano in sala 94 mila spettatori in media; il 55% del valore medio calcolato sul totale dei film italiani, incluse le coproduzioni, pari a 171 mila spettatori.
In Tv il Cinema soffre di fronte alla fiction nazionale, ma in virtù del potere moltiplicativo del mezzo, gli 819 milioni di biglietti venduti nel 1955 impallidiscono di fronte ai circa tre miliardi e mezzo di presenze generate dalla messa in onda di film dalle reti generaliste nel 2006. I film di interesse culturale selezionati per la trasmissione sono pochi: 141 per le TV generaliste su un potenziale di 381 film utilizzabili tra quelli finanziati nel periodo 1994-2006. Le selezioni delle commissioni ministeriali non sembrano condivise dai selezionatori delle imprese televisive. Mandati in onda per lo più in orario notturno, solo il 24% trova spazio in prima serata, i film finanziati producono un ascolto medio inferiore a quello della maggior parte delle reti che li trasmettono. Rai Uno e Canale 5 perdono in media sei punti di share quando trasmettono un film finanziato. L’ascolto tuttavia è quello che solo la televisione consente: 3,6 milioni di spettatori nella media della prima serata, due milioni nel day time e oltre trecentomila di notte.
Passando all’home-video, nel periodo ottobre 2003-maggio 2007 la ricerca rileva 13 titoli italiani tra i primi 200 DVD venduti nel nostro Paese, di questi solo due erano finanziati dallo Stato, uno per l’interesse culturale, l’altro come opera prima e seconda.
Le difficoltà nella visibilità e valorizzazione dei film di interesse culturale si estendono anche agli aspetti qualitativi, come la partecipazione ai festival e i premi: nel periodo 2003-2007 i film italiani che hanno partecipato a Venezia, Cannes e Berlino sono stati 123, dei quali 29 sostenuti dallo Stato.
I film premiati incassano spesso di più dei film che contano solo su una o più selezioni ai festival; questi ultimi a loro volta incassano meglio della media dell’insieme di tutti i film finanziati usciti nel periodo 2004-05.
Rispetto all’assetto attuale, la ricerca evidenzia alcune possibili aree di intervento nel miglioramento delle modalità di promozione dell’opera cinematografica e nella creazione di nuove forme di relazione con gli spettatori lungo tutta la filiera, dal concepimento alla distribuzione dell’opera, anche in relazione alle nuove dinamiche digitali. (r.n.)