Cellulare a bordo: i regolatori europei pensano ad abbattere i divieti

di Alessandra Talarico |

Europa


Cellulare in areo

Potrebbe presto cadere, almeno in Gran Bretagna, il divieto di utilizzare il telefonino a bordo degli aerei. L’Authority per le tlc (Ofcom) ha infatti pubblicato una proposta per consentire l’uso del cellulare sui voli delle compagnie aeree britanniche che desiderino offrire il servizio.

Obiettivo dell’Ofcom è quello di creare nuove opportunità di sviluppo tecnologico, e anche di consentire un uso più efficiente dello spettro radio, a vantaggio dei consumatori.

L’Authority britannica ha lavorato con i colleghi degli altri paesi europei per giungere a un approccio comune sull’argomento e spera di risolvere al più presto tutte le complesse questioni emerse nel corso di questi mesi, ma dipenderà sempre dalle singole compagnie aeree decidere di abilitare o meno le chiamate da cellulare, che potranno essere effettuate, però, solo a un’altitudine di oltre 3 mila metri di altezza, non quindi nelle fasi di decollo o atterraggio.

I cellulari Gsm potranno così essere usati per servizi voce, dati e testo e in futuro potrebbero essere abilitati anche quelli funzionanti su standard 3G.

A partire dal prossimo anno, la Gran Bretagna seguirebbe così l’esempio dell’Australia, che ha già concesso la licenza per offrire servizi telefonici in-flight.

In tutto il mondo, il dibattito sull’opportunità o meno di permettere anche in aereo l’utilizzo dei cellulari è in corso da diversi anni.

Le società telefoniche e le compagnie aeree sarebbero anche pronte a sfruttare questo nuovo canale, ma sono in molti a non essere d’accordo, e non solo per le ben note problematiche legate alla sicurezze delle apparecchiature di bordo.

I servizi telefonici a bordo dovranno innanzitutto soddisfare le richieste delle autorità – nazionali ed europee – che si occupano della sicurezza aerea prima di essere autorizzati e, anche se si pervenisse a una decisione favorevole in questo senso, le compagnie dovranno affrontare con cautela la questione, per evitare di trasformare quello che si intende un servizio per i consumatori in un boomerang.

Oltre a ragioni dettate dalla prudenza, l’abolizione del divieto ha infatti suscitato molte perplessità tra la gente comune: l’aereo è al momento uno degli ultimi zone franche in cui potersi rilassare senza per forza dover ascoltare le dissertazioni telefoniche del vicino e l’idea di dover sopportare i già onnisquillanti telefonini anche ad alta quota non è piaciuta alle associazioni dei consumatori.

Una portavoce di Virgin Atlantic ha infatti confermato che la società segue con attenzione gli sviluppi della questione, ma prima di prendere qualsiasi decisione dovrà essere valutato anche il parere dei clienti.

“Se dovessimo introdurre questo servizio in futuro vogliamo farlo in maniera socialmente accettabile”, ha spiegato la Virgin.

La pressione dell’industria telefonica per abolire il divieto di usare i telefonini a bordo si è fatta molto più forte negli ultimi anni, ma molti studi hanno dimostrato che non bisogna sottovalutare le interferenze prodotte non solo dai telefonini, ma anche di altri dispositivi portatili come laptop e console. L’uso di telefoni cellulari e di apparecchi elettronici può infatti bloccare la bussola o disorientare il rilevamento magnetico della posizione a bordo degli aerei. Inoltre, la cabina di pilotaggio e gli indicatori delle strumentazioni possono essere resi instabili e imprecisi, mentre le trasmissioni audio possono subire continue interferenze.

Oltreoceano, la Federal Aviation Administration sta studiando la fattibilità tecnica dell’uso dei cellulari in volo dal 2004, ma la Federal Communication Commission sembra aver abbandonato l’idea di autorizzare l’uso dei cellulari a bordo degli aerei.

La motivazione sarebbe da addurre a problemi tecnici – nello specifico la difficoltà di gestire da terra le chiamate effettuate ad alta quota – ma la Commissione deve anche aver tenuto conto delle numerose segnalazioni giunte da parte dei consumatori.

Secondo una indagine commissionata dalla FCC, infatti, il 63% degli intervistati ha dichiarato di essere favorevole al mantenimento delle attuali restrizioni sull’uso del telefonino a bordo, mentre solo il 21% ritiene sia ora di consentire le conversazioni telefoniche durante i voli.

Anche le compagnie aeree – oltre alle associazioni degli assistenti di bordo – hanno comunque dimostrato preoccupazioni per le implicazioni ‘sociali’ dell’uso del telefonino a bordo, seppur continuando a dirsi interessati alla possibilità di permettere l’uso dei laptop per consultare le email e connettersi a internet, come già fanno diverse compagnie aeree europee e giapponesi – Lufthansa, Japan Airlines e Singapore Airlines – che offrono già un servizio di connessione internet ad alta velocità – Connexion – sviluppato da Boeing per i suoi jet. I costi del servizio variano da 10 a 27 dollari a passeggero.

Sia l’FBI che il Dipartimento di Giustizia, infine, temono che autorizzare i passeggeri dei voli di linea a usare il cellulare a bordo potrebbe permettere a potenziali terroristi di coordinare un eventuale attacco o di azionare un congegno esplosivo all’interno del velivolo, anche se i maligni sostengono che l’FBI si mostra reticente soprattutto perché non potrebbe far valere le leggi sulle intercettazioni.

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