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Etere in ordine: il Ministero delle Comunicazioni conferma, ‘Prossimo il bando di gara per l’assegnazione delle frequenze Tv’

Italia


Imminente ormai la gara per l’assegnazione delle frequenze a disposizione del Ministero delle Comunicazioni alle Tv nazionali minori con copertura insufficiente.

La conferma arriva direttamente dal dicastero del Ministro Paolo Gentiloni.

 

La procedura consentirà di fare ordine nella giungla delle frequenze e stabilire nuove norme, visto che fino a oggi lo spettro veniva occupato senza precise regole e sottoposto successivamente a sanatoria da parte dello Stato.

Alcune volte le frequenze sono state acquistate con atti privati, secondo quanto fissato a riguardo dalla legge 66 del 2001.

 

All’asta andranno frequenze che sono risultate disponibili dopo la certificazione internazionale avvenuta a Ginevra all’inizio dell’anno, e da altre risorse che sono il risultato del database unico delle frequenze televisive nazionali in Italia, realizzato insieme all’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni.

Il database è nato dalle comuni esigenze del Ministero, che deve aggiornare e rendere fruibile il Registro Nazionale delle Frequenze (RNF) in quanto competente in materia di assegnazione dei diritti d’uso; dall’altro dell’Agcom tra le cui competenze istituzionali vi è anche la tenuta del Registro nazionale degli Operatori di comunicazione (ROC).

 

Il database è uno strumento informativo unico per dati e procedure che contiene tutte le informazioni riguardo l’utilizzo dello spettro radioelettrico aggiornato in tempo reale (dati di impianto e ricezione). Ha conferito maggiore trasparenza al sistema Tv in Italia e consentito di disporre di uno strumento aggiornato sulla situazione di utilizzo delle frequenze, per la  verifica dell’efficiente utilizzazione dello spettro radioelettrico e il miglior uso delle risorse disponibili, oggi particolarmente limitate rispetto alla domanda.

 

L’ultimo archivio degli impianti frequenze Tv esistente presso il Ministero delle Comunicazioni era basato su un censimento del 1990, evidentemente non più adeguato alla reale situazione dell’emittenza, con imprecisioni e incompletezze determinate dalle comunicazioni non sempre congruenti fatte a suo tempo dalle stesse emittenti, dalla discontinuità nell’aggiornamento dei dati nelle fasi successive alle autorizzazioni, dalle modifiche intervenute negli impianti, dalla cessione da un operatore all’altro degli stessi.

 

In tal senso l’aggiornamento attraverso il database si è reso necessario nel processo di transizione in corso al digitale, nel quale l’Agcom provvede all’adozione di un piano delle frequenze (una sorta di piano regolatore) aggiornato con i dati del database e compatibile con i risultati della Conferenza di Ginevra, mentre il Ministero delle Comunicazioni cura la successiva assegnazione delle frequenze.

 

Dai dati raccolti, in Italia sono in attività circa 24.000 impianti-frequenza.

 

La gara sarà aperta alle reti minori e in rispondenza a quanto richiesto dalla Commissione europea che impone agli stati membri l’assegnazione delle frequenze nel rispetto di criteri obiettivi, trasparenti, proporzionali e non discriminatori.

Il primo passo verso un processo che riguarderà il passaggio al digitale terrestre, la nuova tecnologia di trasmissione radioTv.

 

L’Autorità ha avviato altresì la revisione del piano di assegnazione delle frequenze approvato nel 2002 per adattarlo al rispetto dei vincoli derivanti dagli accordi di Ginevra e per utilizzare al meglio le risorse disponibili con la tecnica della realizzazione delle reti a singola frequenza.

Per l’accesso al 40% della capacità trasmissiva dei multiplex digitali terrestri dei maggiori operatori sono già state dettate le regole e si sta elaborando il disciplinare di gara.

 

L’Autorità ha chiesto un impegno concreto all’attuazione del piano da parte di tutti gli operatori, delle istituzioni e degli enti locali affinché la pianificazione non rimanga ancora una volta un esercizio astratto.

Il 2 agosto ha esaminato uno schema di revisione del piano digitale che, mediante la realizzazione di reti isofrequenziali, consente un migliore utilizzo dello spettro radioelettrico e pone rimedio all’attuale situazione di concentrazione, ridondanza e spreco di capacità trasmissive. 

   

    

SCHEDA TECNICA SUL DATABASE FREQUENZE TV

   

La coerenza delle reti con Piani di Assegnazione ordinati ed il fatto che gli impianti in esercizio siano tutti registrati sul “Registro Mastro” delle Frequenze (gestito dall’ITU) rende, per gli altri Paesi, più agevole e assolutamente naturale, tenere un archivio aggiornato delle frequenze e degli impianti televisivi. Al contrario, la mancata attuazione del Piano Analogico (1998) e del Piano Digitale (2003) e le successive sanatorie dell’esistente sulla base del “generale assentimento” hanno reso molto difficile, nel nostro Paese, la ricostruzione dell’effettiva configurazione delle reti televisive. Oltre a rendere impossibile, elemento molto grave, per il Ministero, la registrazione degli impianti italiani nel “Registro Mastro ITU” di Ginevra.

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