eGovernment: la Cartocrazia batte l’Ict. Per il Cnipa, ancora pochi i documenti protocollati elettronicamente

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La “cartocrazia“, il potere della burocrazia di imporre la carta nelle relazioni con i cittadini e le imprese, batte ancora l’innovazione tecnologica. Secondo un’indagine compiuta dal CNIPA (Centro Nazionale per l’Informatica nella Pubblica Amministrazione), i documenti pubblici protocollati elettronicamente sono a tutto oggi meno del 50%, nonostante che oltre 2/3 delle amministrazioni sia pronta a adottarlo.

  

L’esito dell’esame è stato pubblicato sul sito del CNIPA, dove si sottolinea che una delle precondizioni necessarie per accrescere l’efficienza e la trasparenza degli uffici pubblici, contenere i costi, ridurre i tempi e semplificare l’azione amministrativa è infatti rappresentata dalla disponibilità, presso ciascuna Pubblica amministrazione, di un sistema di protocollo informatico e di gestione documentale funzionalmente evoluto.

  

Con lo scopo di fotografare la situazione, la rilevazione del CNIPA ha posto in evidenza che, nonostante risulti in aumento il numero delle amministrazioni provviste di strumenti per la gestione del protocollo informatico – circa l’80% delle amministrazioni dichiara di aver completato, o essere in fase di diffusione, la realizzazione dei progetti – la percentuale di documenti protocollati elettronicamente si attesta ancora al di sotto del 50% dei volumi trattati.

  

La causa di tale scostamento, secondo l’analisi, rispetto all’obiettivo della piena attuazione della gestione elettronica dei documenti nella PA, è dovuta principalmente alla scarsa “copertura” (in termini di documenti protocollati sul totale) dei progetti avviati, all’eccessiva durata (mediamente quattro anni) nonché alle limitate funzionalità attivate dai progetti. Infatti, dai dati forniti dall’indagine emerge che circa l’80% delle amministrazioni dichiara di essere provvista di applicazioni informatiche per la gestione documentale e il 60% di utilizzarla per un massimo del 20% dei documenti trattati (tasso di digitalizzazione).

  

Inoltre, è ancora “poco significativo” (solo circa il 2%) il volume dei flussi documentali scambiati elettronicamente. I risultati della rilevazione rappresentano, per i responsabili dei centri di competenza delle amministrazioni pubbliche, uno strumento di analisi e di approfondimento utile a definire un piano di azioni necessarie per colmare il divario esistente al fine di avere una pubblica amministrazione davvero digitale e moderna.

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