Caso Microsoft: i deputati chiamano a rapporto la Ue, ‘La sentenza potrebbe frenare gli investimenti in innovazione’

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Nella sua attività il Parlamento europeo non solo vota le proposte legislative della Commissione europea ma ne controlla l’implementazione una volta che la legge è approvata.

É in questo contesto in cui si inquadra l’audizione con la commissaria europea responsabile della politica della concorrenza Neelie Kroes, organizzata dalla commissione parlamentare affari economici e monetari il 3 ottobre, dopo il verdetto del Tribunale di primo grado che ha condannato Microsoft.

L’obiettivo è semplice: far sì che le aziende non lottizzino il mercato o si accordino nel fissare prezzi prestabiliti. Ma non solo. Fusioni e acquisizioni non debbono restringere in modo sleale la concorrenza per altri operatori presenti sul mercato o prevenire l’ingresso di potenziali nuovi concorrenti.

La politica della concorrenza mira a produrre benefici concreti per i cittadini europei che possono beneficiare di prodotti e servizi di miglior qualità, più innovativi e a prezzi più bassi.

Con la sua azione la Ue ha di fatto scardinato vecchi monopoli come quelli delle telecomunicazioni, dei servizi postali, dei trasporti e dell’energia. Il costo ridotto delle chiamate o i migliori servizi dei voli aerei rappresentano solo due esempi dell’effetto di questa politica.

Il Tribunale ha rigettato il 17 settembre l’appello della Microsoft contro la megamulta da 497 milioni di euro inflitta nel 2004 dall’allora eurocommissario italiano Mario Monti per abuso di posizione dominante. L’accusa è quella di aver ostacolato altre società nello sviluppo e realizzazione di software potenzialmente concorrenti. Il sistema operativo Windows aveva di fatto il controllo di oltre il 90% del mercato.

Il Commissario Kroes ha definito il caso Microsoft “un precedente importante”, aggiungendo che ora sarà rilevante far sì che “gli Stati membri si conformino adeguatamente con la decisione”.

“Il Tribunale di primo grado ha lanciato un messaggio chiaro: anche le aziende superpotenti non possono turbare il mercato”, ha aggiunto la Kroes.

“Quali saranno i benefici concreti per i consumatori se Media Player rimane ancora l’applicazione più gettonata nel mercato?”, ha chiesto l’eurodeputato irlandese Eoin Ryan del gruppo dell’Unione per l’Europa delle nazioni.

Per la Kroes, la sentenza obbligherà il colosso di Seattle “a condividere informazioni sull’interoperabilità con Windows e ciò produrrà un vero beneficio per i consumatori”.

Il deputato tedesco Wolf Klinz, del gruppo dell’alleanza dei democratici e dei liberali per l’Europa (ALDE), è preoccupato del segnale che questa sentenza può produrre sulle imprese ‘innovatrici’, frenandone gli investimenti. “Dobbiamo intervenire quando ci rendiamo conto che non c’è più dialogo – ha dichiarato ancora il Commissario Kroes – e assumerci tutte le responsabilità per l’intero mercato”.

Subito dopo la decisione della Corte, il presidente della commissione parlamentare economica, la deputata francese Pervenche Berès del gruppo socialista (PSE), aveva anche lei definito la decisione “storica”, specialmente “considerando la situazione eccezionale di dominanza” del colosso Microsoft. E ha aggiunto: “La sentenza garantirà la libertà di scelta dei consumatori e assicurerà concorrenza fra le aziende del mercato informatico”.

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