Unione Europea
Ha avuto l’effetto sperato l’intervento della Commissione europea volto a calmierare i costi del roaming internazionale, entrato in vigore il 30 giugno scorso.
Gli operatori, nonostante le proteste iniziali, hanno infatti rispettato i dettami del Commissario ai media e alla società dell’informazione Viviane Reding – ovvero l’introduzione, a partire dal 30 luglio, di una tariffa non superiore a 49 centesimi al minuto per le chiamate effettuate all’estero e a 24 centesimi per le chiamate ricevute all’estero, IVA esclusa – permettendo a oltre 400 milioni di consumatori di risparmiare fino al 60% rispetto agli anni scorsi.
Secondo uno studio effettuato dall’ERG (European Regulators’ Group) – il gruppo formato dalle 27 le autorità nazionali di regolamentazione delle telecomunicazioni – gli operatori sarebbero anche sulla buona strada per attuare le nuove disposizioni in materia di trasparenza, anche se su questo punto rimangono ancora delle vistose lacune.
Ovviamente soddisfatto il Commissario Reding, secondo cui “…il passaggio all’eurotariffa è avvenuto senza intoppi grazie alla stretta collaborazione tra la Commissione europea e il gruppo dei regolatori europei e il forte sostegno politico garantito dal Parlamento europeo nel corso di tutta l’estate”.
Una collaborazione che rappresenta un ottimo esempio pratico di armonizzazione e – come ha spiegato il presidente ERG Roberto Viola – ha consentito di “fornire all’industria orientamenti sull’applicazione del regolamento e ha aiutato le autorità nazionali di regolamentazione nelle attività di monitoraggio”.
Secondo lo studio dell’ERG, oltre l’80% degli operatori di telefonia mobile europei ha trasmesso alla Ue i dati relativi alle tariffe praticate agli utenti, mentre tutte le aziende hanno confermato di aver informato i clienti della disponibilità dell’eurotariffa prima del termine previsto del 30 luglio, anche se alcuni regolatori europei stanno verificando i reclami dei consumatori in merito alla scarsa trasparenza di alcune delle offerte.
Secondo le rilevazioni della Commissione, in diversi paesi europei – Germania, Lussemburgo, Paesi Bassi e Portogallo – alcuni operatori anticipato al 1° luglio l’applicazione dell’eurotariffa. In Polonia l’adozione delle nuove tariffe europee è partita addirittura dal 22 giugno.
Molte società hanno anche deciso di abbassare ulteriormente i tetti imposti dalla Ue: le eurotariffe più basse sono state quelle applicate nei Paesi Bassi (20 centesimi sia per le chiamate effettuate che per quelle ricevute), nel Regno Unito (31,57 centesimi per le chiamate effettuate e 12,63 centesimi per quelle ricevute), in Irlanda (32,23 / 15,70 centesimi per le chiamate ricevute), in Belgio (37,19 / 23,14 centesimi) e in Austria (37,50 / 20,83 centesimi).
Secondo il regolamento Ue, a partire dal 30 settembre gli utenti dovrebbero ricevere informazioni sui prezzi delle telefonate ogni qualvolta attraversano uno dei confini interni della UE.
La Commissione intanto sta lavorando a una relazione che verrà presentata al Parlamento europeo alla fine di quest’anno per fare il punto sull’impatto dell’eurotariffa sulla concorrenza, sull’eventuale modifica delle tariffe nazionali e sull’evoluzione dei prezzi degli SMS e del roaming di dati.