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“…Questo Cda è nel pieno dei suoi poteri. Siamo, dunque, padroni del nostro calendario, oltre che, ovviamente, delle nostre decisioni”. Parlando ai consiglieri riuniti al settimo piano di viale Mazzini, il presidente della Rai, Claudio Petruccioli, ribadisce quanto affermato nelle precedenti riunioni del Consiglio, difendendo la legittimità del Cda.
Il presidente fornisce anche il timing dei lavori del Consiglio, come stabilito nella seduta del 19 settembre e poi ribadito dal Senato attraverso l’approvazione di una risoluzione che chiede ai vertici aziendali di ‘congelare’ le nomine in attesa dell’approvazione del piano industriale: “…Possiamo rallegrarci per la perfetta coincidenza fra le nostre decisioni, volte unicamente a perseguire l’interesse aziendale, e le successive conclusioni del Senato”.
Petruccioli, riepilogando le tappe della vicenda, ha detto ieri che prende avvio un ciclo di riunioni del Cda al quale il Cda attribuisce molta importanza, tanto che si è voluto, nella seduta del 19 settembre, definire con precisione gli argomenti che si tratteremo e il tempo che ad essi si vuole dedicare.
“Il Consiglio – ha detto – ha fatto proprie le proposte da me formulate e che riporto alla lettera: ‘iniziare con una relazione sul piano industriale, seguita dalla relativa discussione; proseguire con una relazione sugli indirizzi e le scelte strategiche di carattere editoriale, anche questa seguita da approfondita discussione. Affrontare successivamente in modo congiunto i due temi, prestando la necessaria attenzione alle connessioni e alle coerenze fra l’uno e l’altro’. Secondo questa ipotesi avremmo occupate come minimo tre sedute del Consiglio. Conclusa questa fase, decideremo noi i tempi e i modi per passare alle decisioni, si tratti di decisioni che riguardano nomine o strutture”.
“….Il giorno dopo – ha continuato il presidente Rai – il Senato ha concluso un dibattito che ha avuto a oggetto la Rai, impegnando pressoché all’unanimità (295 favorevoli su 306 votanti) il Governo ‘ad adottare tutte le iniziative urgenti e necessarie per evitare che si possa comunque procedere a nuove nomine prima che sia stato definito e approvato il piano industriale della Rai e i piani editoriali coerenti con questo, che sono gli strumenti fondamentali per definire la strategia dell’azienda’”.
Il Direttore generale Rai, Claudio Cappon, presentando il piano industriale 2008-2010 al Cda, ha voluto sottolineare che “…La Rai viene da 50 di una storia da leader nelle trasmissioni televisive e punta a mantenere questo primato anche nel passaggio nell’era digitale”.
La Tv pubblica, ha aggiunto, “…è già l’azienda che ha investito di più sull’offerta digitale gratuita (80 milioni di euro) e tra il 2008 e il 2009 lanceremo su questa piattaforma due nuovi canali, potenzieremo 3 di quelli esistenti e se tutto va bene sempre nel 2009 daremo luce verde anche a un canale in alta definizione. Un investimento di qualità che porterà qualità anche all’interno dei nuovi canali Rai”.
Obiettivo del Piano industriale è quello di mantenere la leadership e riconquistare il pubblico giovane che, vista la competitività della piattaforma multicanale del satellite, rischia di abbandonare la Tv generalista.
“Accettiamo questa sfida – ha detto Cappon – ma lo facciamo conservando il nostro spirito di servizio pubblico, di Tv generalista, di Tv per tutti. E soprattutto lo facciamo da televisione in chiaro. Ecco la nostra sarà una multicanalità sul DDT, ma assolutamente gratis”.
Per il Dg, il progetto è sostenibile nonostante la fetta di mercato pubblicitario della Rai sia destinata a rimanere, nella migliore delle ipotesi, invariata nel prossimo triennio.
Per centrare questi obiettivi, l’azienda deve, però, nel prossimo triennio invertire una dinamica costi/ricavi preoccupante che ne comprometterebbe la solidità finanziaria e, nel giro di qualche anno, senza gli interventi previsti dal piano porterebbe a un indebitamento di oltre 300 milioni di euro.
“Intendiamoci – ha affermato Cappon – oggi la Rai non ha una lira di debito. L’obiettivo però è mantenere l’azienda in equilibrio anche alla fine del 2010 senza rinunciare agli investimenti”.
In conclusione Cappon ha spiegato che “in estrema sintesi” il Piano presentato al Cda si articola in quattro punti: rafforzare e innovare l’offerta per mantenere la leadership nella Tv generalista; traghettare la Rai verso il mondo digitale; razionalizzare il capitale investito e la struttura organizzativa; ristabilire una dinamica sostenibile tra costi e ricavi.