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Alcatel-Lucent: il board rinnova la fiducia al Ceo Patricia Russo. ‘Continueremo a lavorare per creare valore’

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Il consiglio di amministrazione di Alcatel-Lucent ha rinnovato il suo sostegno al Ceo Patricia Russo, sotto la pressione delle critiche a causa delle difficoltà finanziarie incontrate dal gruppo dopo la fusione.

 

La società però si stringe attorno alla Russo, definendo le considerazioni della stampa “tendenziose e errate”.

 

“Pur essendo chiaramente deluso dai cambi di prospettiva annunciati recentemente, il Consiglio sostiene Pat Russo e la sua equipe nelle azioni che verranno intraprese al fine di adattare i piani della società alle evoluzioni intercorse quest’anno”, si legge nella nota del board, che conclude sottolineando che il piano preparato dalla direzione generale verrà esaminato come previsto nella riunione del prossimo 30 ottobre, in occasione della presentazione dei risultati del terzo trimestre.

 

Il Consiglio ha dunque rinnovato la sua fiducia alla linea strategica intrapresa dal Ceo nel post-fusione e ha confermato che continuerà a lavorare con la direzione per creare valore per gli azionisti, i dipendenti e i clienti.

 

Secondo le indiscrezioni trapelate nei giorni scorsi, il board di Alcatel-Lucent avrebbe intimato alla Russo di redigere un ‘piano d’urgenza’ per risanare le finanze della società, dopo il terzo warning su utili e ricavi.

Piano che – come confermato anche dal Board – sarà esaminato, appunto il prossimo 30 ottobre.

 

Il fatturato per il 2007, secondo le previsioni della Russo, saranno “piatti o in leggero rialzo” – non verrà dunque raggiunta la crescita del 5% prevista a maggio – a causa di svariati fattori, tra i quali il rallentamento degli investimenti sulle reti mobili negli Usa – un mercato fin qui dominato da Lucent ma troppo incentrato sullo standard CDMA, in netto declino rispetto agli standard europei – e il calo dei ricavi delle attività tradizionali sia nel wireline che nel  wireless.

 

Per favorire un’inversione di tendenza, la Russo ha previsto, tra l’altro, un’accelerazione del programma di ristrutturazione ma anche un ulteriore taglio dei costi “là dove sarà necessario” e nuove riduzioni dell’organico oltre ai 12.500 licenziamenti già preventivati al momento della fusione, nel quadro di un piano risparmi da 1,7 miliardi di euro in tre anni.

 

Alcatel-Lucent ha chiuso il secondo trimestre di quest’anno con perdite nette di 336 milioni di euro: una situazione dunque molto delicata per la Russo, che deve giustificare con i numeri la pertinenza e i benefici a lungo termine delle nozze da 21 miliardi di euro tra le due società, concluse a dicembre dello scorso anno.

 

Se però l’opportunità del merger non sembra essere messa in discussione, certo è che la società deve ora fare i conti con problemi legati all’integrazione dei due gruppi e inizialmente sottostimati.

Come dire, se anche nessuno vuole levare la Russo dal suo posto, ogni passo del Ceo verrà ora analizzato alla lente d’ingrandimento. Ogni suo errore potrebbe allora essere l’anticamera della fine del suo mandato.

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