Italia
“…Non è mia abitudine aspettare troppo“. E’ con questa frase che il Commissario Ue per la Concorrenza, Neelie Kroes, promette di intervenire al più presto nei confronti dell’Italia che risulta ancora inadempiente sul fronte delle richieste che riguardano il mercato radioTv italiano.
L’intervento della Kroes arriva a ridosso dello slittamento dei tempi di discussione sul Ddl Gentiloni che dovrebbe sostituire
La conferenza dei capogruppo della Camera non ha, infatti, calendarizzato i lavori sul Ddl in Aula da qui alla fine dell’anno. Questo potrebbe aprire la procedura di infrazione con il rischio di un deferimento alla Corte di giustizia europea.
Il Ministro delle Comunicazioni aveva chiesto una proroga di due mesi al termine posto dall’Unione europea per riformare la Gasparri ma la Commissione ha respinto la richiesta.
Domanda che era stata avviata in vista del fatto che il disegno di legge, sarebbe dovuto arrivare all’esame dell’Aula della Camera a metà ottobre.
Infatti, secondo l’Antitrust Ue,
Ieri in occasione della conferenza stampa che annunciava la fine della vendita delle Tv analogiche per il prossimo anno, Gentiloni ha indirettamente risposto a Bruxelles, sostenendo: “…Il governo crede fortemente in questo disegno di legge, dove per governo si intende il sottoscritto e il presidente del Consiglio” e perciò “…riproporremo con forza il problema che venga calendarizzato il prima possibile”.
Dopo aver già scritto al presidente Bertinotti per sollecitare la calendarizzazione del testo, il Ministro ha affermato: “…con Prodi valuterò le forme per chiedere che Montecitorio approvi rapidamente il Ddl“. Il fatto, ha aggiunto, “…che le Commissioni parlamentari di merito stiano terminando l’esame del testo e che
Fonti di Palazzo Chigi sottolineano che le dichiarazioni di Gentiloni hanno il consenso della presidenza del Consiglio. Le dichiarazioni di kroes, si aggiunge, “…rafforzano l’impegno del governo“.
Il Ministro è anche tornato in merito alle polemiche seguite al fatto che la conferenza dei capigruppo della Camera non ha calendarizzato per il mese di ottobre il Ddl e che, visto che poi ci sarà la sessione di bilancio, non approderà con tutta probabilità in aula nel 2007.
E ha aggiunto di non prendere neanche “…in considerazione che il disegno di legge non venga approvato” e ha ribadito, quindi, che il Ddl Tv e quello di riforma della Rai devono seguire “due percorsi distinti“.