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Galassia Murdoch: Sky Italia sbarca a Bruxelles, mentre in Gran Bretagna si riapre il caso antitrust BSkyB-ITV  

Europa


Sky Italia, la Pay TV italiana del magnate Rupert Murdoch, approda a Bruxelles. La società, detenuta dalla holding News Corp, ha deciso di aprire nella capitale belga un ufficio di rappresentanza che avrà il compito di tenere i rapporti con tutte le istituzioni europee.

Tullio Camiglieri, direttore della comunicazione del gruppo italiano, ha dichiarato: “…Una decisione nata dalla consapevolezza che la regolamentazione del settore passa sempre più da Bruxelles”.

Camiglieri guiderà la nuova struttura insieme a Lucia Baresi. Per celebrare l’apertura del nuovo ufficio, che segue quella della sede di corrispondenza di Sky Tg 24, Sky Italia ha organizzato a Bruxelles una serata ‘italiana’ nel corso della quale sarà presentato in anteprima mondiale il film ‘I viceré’, l’ultima opera del regista Roberto Faenza.

Alla serata è prevista la partecipazione dell’amministratore delegato di Sky Italia, Tom Mockridge, e di numerosi esponenti delle istituzioni europee.

 

Intanto la News Corp è alla prese con alcuni problemi riguardanti la controllata britannica BSkyB guidata da James Murdoch.

L’Antitrust britannico ha infatti lasciato intendere che potrebbe intimare alla Tv satellitare la vendita del 17,9% che detiene nel concorrente ITV, rilevato uno anno fa.

La motivazione è legata alla probabile riduzione della concorrenza sul mercato dei media del Paese.

Lo scorso maggio, il Ministro britannico della concorrenza aveva inviato alla Commissione il dossier in questione, dopo aver ricevuto numerose segnalazioni da parte dell’Autorità competente in prima istanza, l’OFT (Office of Fair Trading), ma anche da parte dell’Agcom d’oltremanica, l’Ofcom (Office of Communications.

 

Ieri la Commissione, che darà una risposta definitiva sul caso per dicembre, ha prontamente segnalato alcune misure atte a migliorare l’attuale situazione, in particolare ha commentato che BSkyB, con la propria quota, potrebbe “…influenzare la strategia di ITV“, specie negli investimenti.

Si evidenzia che BSkyB, in quanto operatore di Pay TV, subisce la concorrenza delle Tv free-on-air, tra le quali ITV riveste un ruolo di grande importanza.

“…BSkyB potrebbe anche avere la capacità e delle motivazioni per approfittare della situazione per indebolire ITV o impedire decisioni che possano in qualche modo minacciare i propri interessi”.

 

L’attuale Ministro alla Concorrenza, John Hutton, dovrebbe adesso esprimere un parere in attesa che la Commissione si pronunci definitivamente sulla questione.

In ogni caso, l’Authority, pur citando l’eventualità che BSkyB debba vendere la propria quota di ITV, ha stemperato la propria posizione sostenendo che il ruolo della Pay TV nell’azionariato “non è sufficiente a sollevare questioni di concorrenza in altri settori come quelli della pubblicità e dei contenuti”.

 

La Commissione ha invitato le parti interessate a esprimere il proprio parere entro il 23 ottobre. Sicuramente verrà ascoltato l’operatore via cavo Virgin Media.

 

L’ingresso a sorpresa di BSkyB nel capitale di ITV, lo scorso 17 novembre, per 940 milioni di sterline (1,36 miliardi di euro) era apparso come destinato a sconvolgere il settore. Il tutto è infatti avvenuto nell’ambito di una dura battaglia con Sir Richard Branson, azionista di maggioranza dell’allora NTL, pronto a lanciare un’Opa su ITV, ma spiazzato dall’acquisto di una quota di minoranza da parte della Pay TV.

 

L’operazione aveva messo uno contro l’altro due pesi massimi del mercato internazionale dei media: Rupert Murdoch che possiede il 39% di BSkyB e Branson, anima della galassia Virgin e primo azionista di Virgin Media con il 10%.

Branson non ha smesso di denunciare il pesante ruolo dei Murdoch sulla stampa britannica dove controllano già, senza tener conto di Sky con i suoi 8 milioni di abbonati, influenti quotidiani come il Times e il Sun.

“Se a tutto questo aggiungete ITV, non avrete più democrazia e lascerete che sua Murdoch a decidere il prossimo Primo Ministro“, aveva detto, accusando il governo d’aver paura di questa famiglia come di un “gorilla di 400 chili“.

 

Dalla sua, BSkyB ha sottolineato che “…continuerà a collaborare con la Commissione” nell’ambito dell’inchiesta che la vede coinvolta.

ITV, che lo scorso anno aveva manifestato maggiore slancio verso il nuovo azionista che non per Virgin Media, ha visto questa volta di buon grado l’indagine della Commissione e si è detta pronta a cooperare.

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