Partito Democratico e internet. Il sito della candidata Rosy Bindi  

di di Giorgio Sebastiano |

Italia


Rosy Bindi

“Chi sceglie Rosy sa cosa sceglie”. La recensione del sito di Rosy Bindi potrebbe finire qui, tanto è chiara la personalità che emerge dalla visita del sito al di là dei contenuti. Se la cosa più difficile da capire sul blog di Adinolfi è che questo fosse il sito di un candidato alla segreteria del PD, l’equivoco non può ripetersi per il sito della Bindi, il cui obiettivo, sin dal nome “Scelgo Rosy“, è fin troppo evidente.

 

Chi sono, perché mi sono candidata, quali sono le mie e idee, dove voglio andare, dimmi cosa ne pensi e, se vuoi partecipare, fatti avanti perché c’è posto anche per te. Un sito sobrio, all’insegna del “tutto quello che non c’è è perché non serve”.

Un sito forse un po’ troppo classico, potremmo dire decisamente di partito, realizzato (forse volutamente) alla buona, con una grafica semplice ma non raffazzonata e il colore arancione come tinta dominante, la stessa del futuro partito.

 

La candidata si presenta in alto a sinistra: al posto del logo troviamo infatti una bella foto dove Rosy si presenta con un volto sereno ma attento, indubbiamente efficace.

 

A seguire, un menu su due file che rivela la triplice natura del sito: la prima ha l’obiettivo di informare il visitatore, sia attraverso i documenti programmatici che con l’agenda degli appuntamenti e la raccolta delle notizie pubblicate dalla stampa.

Non poteva mancare, ovviamente, l’interazione, chiamata Rosyblog e messo in bella evidenza.

La seconda sembra studiata per provare a trasformare il visitatore in parte attiva nella macchina elettorale.

Largo spazio quindi a tutta una serie di informazioni per realizzare questo obiettivo, con la mappatura del territorio dei comitati per Rosy con i contatti collegio per collegio.

La terza è quella che si potrebbe definire “di servizio”, con tutte le istruzioni utili all’organizzazione interna, come il dettaglio della struttura organizzativa, la definizione delle circoscrizioni, dei collegi e dei seggi.

Modulistica per presentare le liste per l’assemblea nazionale e regionale, le indicazioni per la scelta dei candidati, lo scadenzario elettorale e via dettagliando.

 

Sulla destra, una colonna con i contatti: telefono, addirittura un cellulare che abbiamo testato e a cui risponde la direzione nazionale, liberamente contattabile per qualsivoglia motivo. Il membro dello staff ci ha informato che in media ricevono una chiamata ogni tre minuti. Più in basso la classica cartina per i contatti territoriali.

 

Il corpo della home è diviso in riquadri, con il blog e “le idee per il Pd“, cui seguono l’agenda e la sezione notizie. Più in basso troviamo addirittura il “Rosyshop“, per chi volesse acquistare cappellini, spille e magliette.

 

In ultimo, il sondaggio per far scegliere lo slogan di questa campagna (Ma lo slogan non è già stato scelto?).

 

Non poteva mancare Una spruzzata di Web 2.0, con le immagini della candidata realizzate sia dal fotografo ufficiale che dai sostenitori, rilasciate su Flickr all’interno della licenza creative commons (purtroppo in inglese). Gli Rss ormai non fanno più notizia e quindi sorvoliamo.

 

Ancora, i Video, non gestiti direttamente ma appoggiandosi molto alle strutture di Radio Radicale, della Rai e di Sherpa TV, dove la candidata della Margherita è stata protagonista di una Videochat con 15 mila partecipanti.

Tutto bene? Ovviamente no, ma i fondamentali ci sono tutti. C’è un po’ di confusione: il programma mescolato insieme alla Modulistica per presentare le liste o nell’organizzazione territoriale; ancora la pagina “circoscrizioni…” non ha i riferimenti con la cartina, relegata in basso a destra; i comunicati stampa richiamati da un poco chiaro “Ti segnalo”.

 

Stona soprattutto il motore blog presumibilmente auto-costruito e decisamente faticoso nella consultazione. Visto l’uso intelligente dei strumenti web 2.0, l’uso di un motore consolidato come blogger o wordpress, o anche il cannocchiale, sarebbe stato più semplice, economico ed efficace. Peraltro qualcuno dovrebbe spiegare al candidato che il Blog è soprattutto un diario, e non un deposito di pillole di idee da sottoporre ai lettori. Quello di Rosy Bindi è più che altro un forum. Il sito è stato realizzato da Callipigia, società da sempre impegnata nella realizzazione di siti web in area democratica, tra cui il recente restyling del sito dell’Ulivo ora Partito democratico; gli aficionados dei siti dei partiti riusciranno quindi a navigare abbastanza facilmente.

 

Quello che manca però è il candidato. Tanto il sito di Adinolfi viene percepito come emanazione della persona, tanto questo appare come sito “di staff”, strumento, ennesimo media, da utilizzare di certo al meglio ma “terzo”. Potrebbe non essere così, ma questo è quanto si percepisce. E la percezione, in Rete, è tutto.

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