Il Financial Times diventa gratuito. I quotidiani online come le Tv commerciali, via gli abbonamenti e spazio alla pubblicità  

di Raffaella Natale |

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Entro la metà di ottobre, anche il Financial Times metterà a disposizione degli utenti una trentina di articoli al mese.

Il quotidiano londinese, si appresta ad abbandonare progressivamente il modello pay come hanno recentemente fatto i principali concorrenti, il Wall Street Journal e il New York Times.

Alla base di questa scelta la volontà di lasciare un po’ per volta i vecchi business model, incentrati sugli abbonamenti, per dar spazio alla pubblicità.

 

Il Wall Street Journal vanta un milione di abbonati contro i 227.000 del New York Times e i 101.000 del Financial Times.

 

Parlando del nuovo “sistema di pagamento e dell’espansione del sito“, Ien Cheng, editore di FT.com, ha indicato che gli articoli e i dati che erano fino a oggi riservati agli abbonati a partire dalle prossime settimane saranno forniti gratuitamente. Per avere informazioni aggiuntive, diventa necessario abbonarsi.

 

Cheng ha voluto sottolineare che “Il numero trenta non è casuale. Abbiamo studiato scrupolosamente  il comportamento dei nostri utenti, ne è venuto fuori che il giornalismo che produciamo ha valore per i nostri clienti più fedeli. Questo nuovo modello ci consente di preservare questo principio, pur facendo in modo che il nostro materiale diventi più accessibile all’universo del web”.

 

FT.com era già in gran parte gratuito, l’abbonamento era richiesto solo per alcuni archivi.

 

John Ridding, direttore generale del FT, ha commentato: “…Pensiamo che numerosi utenti di FT.com (…) diventeranno nostri abbonati”. Il sito aumenterà inoltre i contenuti disponibili, in particolare i video.

 

Il New York Times aveva annunciato a metà settembre che avrebbe resto gratuito il proprio sito internet, visto che la pubblicità riesce a compensare gran parte delle entrate legate agli abbonamenti.

La società ha spiegato che puntare sull’eAdvertisement consentirà di guadagnare più dei 10 milioni di euro raccolti annualmente con gli abbonamenti.

Il costo del servizio TimesSelect del NYT era di 7,95 dollari al mese o 49,95 dollari l’anno e il mese scorso contava su 227.000 abbonati.

Questa formula dava accesso ai prestigiosi editoriali di Thomas Friedman, Maureen Dodu e Paul Krugman.

 

Il quotidiano è adesso interamente accessibile gratuitamente dal web anche gli archivi che vanno dal 1987 a oggi e quelli dal 1851 al 1922. Resterà invece a pagamento l’accesso all’archivio del New York Times fra il 1923 e il 1986..

 

Vivian Schiller, Vice Presidente Esecutivo e Direttore Generale del NYTimes.com, ha dichiarato: “Procederemo in questo cambiamento, perché internet è profondamente cambiato da quando abbiamo lanciato TimeSelect“.

“…Crediamo – ha aggiunto – che rendendo disponibili tutti i nostri contenuti e milioni di nuovi documenti possa creare un flusso di ricavi che supererà quelle provenienti dalle sottoscrizioni”.

 

Anche Rupert Murdoch, proprietario del Wall Street Journal, ha detto d’essere propenso a rendere gratuita la versione online, che oggi fa incassare 65 milioni di dollari.

Il tycoon pensa che rendere gratuita la visualizzazione del quotidiano sulla Rete potrebbe aumentare il numero di lettori e le entrate a livello globale.

“…Io non penso – ha sottolineato Murdoch agli investitori durante una conferenza a New York – che la diffusione gratuita possa danneggiare il giornale”.

 

 

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