Italia
Caro direttore,
a ridosso del Broadband Business Forum 2007 che si tiene a Roma in queste ore, credo sia utile sottoporre ai suoi lettori, tramite lei, alcune considerazioni sul Wimax e sulle attese verso questa modalità di accesso alla rete.
Mentre in Italia si susseguono le dichiarazioni sull’imminente bando di gara per l’assegnazione dei diritti d’uso delle frequenze 3.5 GHz per le tecnologie Broadband Wireless Access (BWA), ritardando purtroppo di alcuni mesi le prime scadenze di pubblicazione promesse, nel resto del mondo sono ormai numerosi gli operatori che stanno realizzando reti Broadband Wireless Access.
In questo senso, può essere utile ricostruire i tratti salienti dell’attuale scenario italiano di settore.
Ad oggi il Digital Divide in Italia si attesta al 5% della popolazione, prossimo quindi a un Digital Divide strutturale; la crescita dell’aggiornamento delle tecnologie ADSL raggiunge il 95% della popolazione; la copertura ADSL 2+ supera il 80% della popolazione; mentre le centrali su cui gli operatori possono fare ULL coprono più del 50% della popolazione.
Inoltre non è trascurabile il fenomeno dei “WISP” italiani che dichiarano complessivamente di avere una copertura superiore del 4% della popolazione (niente male forse non sono più un fenomeno, ma una interessante realtà).
Numerosi sono gli interventi pubblici, basti citare i bandi delle Province di Trento, Forlì, Bergamo, Crema e della Regione Lazio, Molise, Piemonte, Basilicata, Puglia, e quelli imminenti in Toscana, a Bergamo, a Bolzano…. il tutto supera qualche decina di milione di euro.
La copertura degli operatori mobili con tecnologie HSDPA ( velocità attuale superiore fino a 7 Mbps), infine, è pari a 72% della popolazione.
E allora cosa accadrà nel prossimo futuro? Facciamo qualche previsione, in base ai dati circolanti.
Nel 2010 in Italia il Digital Divide sarà inferiore al 2% della popolazione; la copertura ADSL 2+ supererà il 98% della popolazione; le centrali su cui gli operatori potranno fare ULL superanno il 58 % della popolazione; Telecom Italia lancerà i primi servizi su tecnologia VDSL2. Infine il 98% della popolazione potrà usufruire dei servizi con tecnologia HSxPA.
A questo punto sorge spontanea una domanda: “Qual è in tale contesto il ruolo del WiMAX?“.
A partire dallo scenario prospettico si evince che nel 2010 l’ULL sarà disponibile solo sul 58% della popolazione e, quindi, l’unica offerta WholeSale (WHS), presente per il 42% della popolazione al netto del Digital Divide, sarà quella di Telecom Italia.
Ecco allora aprirsi una luce ….il WiMAX come alternativa WHS all’offerta di Telecom Italia.
Approfondendo tale opportunità con degli studi tecnici ed economici, si scopre che la potenziale offerta WHS su un’infrastruttura WIMAX potrebbe essere meno costosa e dare una buona marginalità garantendo tempi di attivazione minore e offrendo “la portatiltà“.
Ma vorrei proseguire con l’analisi ed appare del tutto non trascurabile il ruolo degli Operatori Mobili alle prese con l’aggiornamento della propria rete con la tecnologia HSDPA ora e HSUPA domani.
Ma allora siamo proprio sicuri che la Banda larga sia Fissa?
Numerosi studi dimostrano che i ragazzi tra i 14 e 24 si collegano ad internet ovunque e che le loro applicazioni preferite sono blog, chat, skype, msn, file e video sharing … forse stiamo perdendo qualche bit di informazione…
L’intero ecosistema industriale (Intel, WiMAX Forum, Nortel, Alcatel-Lucent, Motorola, Clearwire, Sprint, Netwave, NTT DoCoMo e altri 150 Operatori globali) ha preso la decisione … WiMAX, anzi Mobile WIMAX.
E’ la tecnologia del futuro e la banda larga non è fissa: non sono più gli utenti ad “inseguire” i servizi ma sono i servizi ad “accompagnare” gli utenti.
Qualche previsione su quest’ultima considerazione?
Prevediamo che nel 2013 circa l’85% della popolazione sarà coperta da Mobile WIMAX e più del 24% della popolazione avrà un abbonamento di tipo Personal Broadband.
Realtà o Sogno?
Appuntamento al 2013, sempre che legislatori e decisori ci permettano di sognare.