Italia
Mentre la Commissione europea si appresta a lanciare una proposta per sostenere la separazione funzionale tra le attività di rete e i servizi nel settore delle telecomunicazioni, in Italia vanno avanti i lavori della task force istituita dall’Agcom per coordinare l’evoluzione regolamentare in grado di garantire un accesso paritario alle reti tlc.
Nei giorni scorsi, il commissario Agcom Enzo Savarese si era detto scettico sul fatto che il gruppo di lavoro potesse finire il suo compito nei tempi previsti, con uno slittamento della separazione della rete fissa telecom alla primavera del 2008.
Ipotesi che però viene ora smentita dal ministro delle Comunicazioni Paolo Gentiloni, secondo cui l’Agcom riuscirà a rispettare i tempi, nonostante la delicatezza e la complessità della questione e gli ostacoli incontrati sulla strada del riassetto proprietario della compagnia telefonica italiana.
La sfida che attende il presidente Agcom si presenta estremamente impegnativa “vista anche – ha sottolineato il ministro Gentiloni – la perdurante vicenda dell’assetto azionario di Telecom. Ma è importante che si arrivi alla conclusione di questo lavoro nei tempi fissati”.
Sembra infatti che il dossier Telco si sia arenato nelle stanze dell’Anatel, l’Authority brasiliana delle tlc, che non discuterà
Da Bruxelles, intanto, il Commissario ai media e alla società dell’informazione Viviane Reding ha reso noto che dopo la proposta di disaggregare le attività di produzione/distribuzione dell’energia dalla proprietà delle reti di trasporto, la Commissione avvierà i lavori per consentire, ma solo in casi ben precisi, la separazione funzionale delle reti tlc.
La separazione funzionale, in base alla quale un gruppo di telecomunicazioni affida l’accesso alla propria rete a una nuova divisione, con lo scopo di trattare in maniera uguale sia le filiali del proprio gruppo che i propri concorrenti, verrà proposta come “un rimedio nella scatola degli attrezzi a disposizione dei regolatori nazionali”.
Si tratta dunque di un provvedimento che potrà essere adottato soltanto in casi eccezionali, “sulla base della legge europea sulle telecomunicazioni e in coordinamento con la Commissione europea”, ha spiegato la Reding, ricordando che la separazione funzionale della rete è una soluzione che
La soluzione è caldeggiata anche dall’ECTA (European Competitive Telecommunications Association), che la considera una misura atta a garantire che quelle parti di rete essenziali per l’apertura del mercato siano tolte al controllo degli incumbent per confluire in un’unità separata dalle altre attività commerciali dell’operatore ex monopolista
Riguardo invece la separazione strutturale, l’opzione resterà “una possibilità da negoziare”.
Si tratta infatti – ha concluso il Commissario Reding – “di creare un operatore indipendente, ma la separazione non sarà obbligatoria, bensì da negoziare tra l’Authority nazionale, l’azienda interessata, i suoi azionisti e il governo”.