Inghilterra
Continua l’impegno di BT Group per la promozione di politiche aziendali che siano il più possibile rispettose dell’ambiente. Una priorità da cui grandi aziende e le pubbliche imprese non possono ormai prescindere e per la quale le tecnologie ICT possono fare molto.
BT Group ha dunque annunciato il lancio di un servizio di consulenza dedicato alle piccole e grandi imprese che intendono ridurre il loro impatto ambientale in termini di consumo di energia ed emissione di anidride carbonica.
L’iniziativa – che prenderà il via dal Regno Unito e dagli Usa – mira a controllare l’emissione del carbonio monitorando l’impatto delle abitudini lavorative delle persone (i mezzi che utilizzano per viaggiare o l’uso delle tecnologie IT) sull’ambiente.
È ormai appurato che l’utilizzo dei servizi di collaboration e di conferenza, permettendo di gestire incontri e riunioni con i colleghi in tutto il mondo via telefono, video e web, consente di accelerare i processi decisionali, di incrementare la produttività e di ridurre i costi di viaggio.
Secondo una ricerca condotta dall’Università di Bradford e SustainIT, ad esempio, l’utilizzo a livello mondiale dei servizi di audio/video conferenza da parte dei 6 mila dipendenti di BT Group ha ridotto di almeno 97 mila tonnellate l’emissione di anidride carbonica ed eliminato più di 860 mila riunioni face-to-face.
La ricerca ha analizzato l’impatto delle tecnologie di conferencing da un punto di vista economico, ambientale e sociale giungendo alla conclusione che per ogni conference call al posto di un normale meeting, l’emissione di CO2 si riduce di almeno 40 kg , senza contare il risparmio di tempo e costi.
L’utilizzo estensivo di queste tecnologie per un anno avrebbe fatto risparmiare a BT 238 milioni di sterline – 135 milioni relativi ai costi di viaggio e permanenza, e l’equivalente di 103 milioni in tempo risparmiato.
Se non si può fermare il progresso, allora tanto vale accelerarlo, soprattutto se in gioco c’è la salvaguardia dell’ambiente. Dal momento che le grandi aziende svolgono molte attività che possono direttamente e indirettamente causare l’emissione del carbonio, l’obiettivo di BT è quello di aiutare concretamente i clienti a comprendere il ruolo che i servizi di rete IT hanno sia nell’emissione sia nella riduzione dell’emissione di Co2.
Come ha spiegato Dianh Mc Leod, responsabile del programma di sostegno di BT Global Services, “…quando studiamo l’emissione di carbonio di un cliente, valutiamo sia i cambiamenti delle abitudini delle persone sia le variazioni delle infrastrutture. Molti dei nostri clienti devono lavorare ancora parecchio in questo campo e possono beneficiare dell’esperienza che BT vanta nell’area del CSR”.
Per sostenere la riduzione di emissioni di C02, BT si è da tempo lanciata in una vasta campagna di sensibilizzazione sia verso i propri dipendenti sia nei confronti dei propri clienti.
Di fatto il gruppo è risultato primo per il settore delle telecomunicazioni nel Dow Jones Sustainability Index per sette anni consecutivi: dal 1996 ha ridotto del 60% le emissioni di CO2, raggiungendo un risparmio di almeno 1 milione di tonnellate di C02 all’anno, con l’obiettivo di arrivare ad una riduzione dell’80% entro il 2016