Italia
Qualcuno ha capito qual è il programma politico su innovazione e nuove tecnologie dei candidati alla segreteria del nuovo Partito Democratico?
Se la risposta è no non vi scoraggiate, perché al di la di qualche dichiarazione di intenti, di quelle che non fanno male a nessuno e soprattutto non impegnano in alcuna direzione, su questo fronte i candidati conservano il massimo riserbo.
Un buon metodo che oggi l’aspirante elettore del Partito democratico possiede per verificare il rapporto tra il candidato e le nuove tecnologie, e che vi suggeriamo, può comunque essere l’analisi dei vari siti.
E’ esattamente ciò che ci accingiamo a fare anche noi e, rispettando un rigoroso ordine alfabetico, abbiamo iniziato con Mario Adinolfi, il blogger, l’eterno giovane che proprio alla Rete e ai media, tradizionali e digitali, deve molta della sua notorietà.
Il dominio per accedere al sito è www.marioadinolfi.it, digitato il quale ci ritroviamo di fronte alla più imponente testata mai vista sino ad oggi, comprendente oltre alla testata vera e propria, un video, embeddato da YouTube, della canzone Si può fare di Angelo Branduardi, con a fianco il testo del ritornello. Si può fare, ovviamente, è lo slogan della campagna elettorale di Adinolfi.
Proseguendo, troviamo il banner e i loghi, non cliccabili, di “Generazione U“, la lista che fa da riferimento al candidato e che vuole portare avanti una nuova generazione della politica, fatta di facce nuove e giovani.
Superata la testata, che occupa l’intera schermata, si accede al sito vero e proprio, che, tecnicamente, si appoggia alla piattaforma blog de “Il Cannocchiale“, in ambiente Windows, molto amata dai blogger vicini al Partito Democratico che, per gli altri, propugnano poi Linux e Open-source.
Il sito si rivela un blog standard, Adinolfi non ha fatto praticamente nessuna aggiunta “Democratica”, come il collegamento agli altri candidati o quello al sito ufficiale del PD, così come mancano i riferimenti alle varie liste che dovranno appoggiare il giovane candidato. Gli amanti del web 2.0 troveranno i video di You tube e i feed Rss e atom. Niente podcast, flickr, Picasa o comunità in stile Mybloglog.
Tutto viene demandato ai post, avendo scelto Adinolfi di raccontare la sua campagna giorno per giorno. Un diario in puro stile blog tradizionale, con i titoli sempre uguali “Diario di un candidato alle primarie – Day Xyz“.
I Post sono poi ricchi di link, foto e video vari, sempre embeddati da YouTube, unitamente a contenuti, talvolta di cronaca della giornata, talvolta riflessioni a ruota libera, talvolta articoli presi da altri giornali.
Numerosi i lettori attivi, vista la media dei commenti, che è intorno agli 80, con punte da 250. Numeri decisamente altissimi per un blog, che rivelano l’esistenza di una vera e propria tribù di Adinolfisti.
Un sito decisamente non strutturato, da amare od odiare senza vie di mezzo. Oggettivamente, ci si poteva aspettare un po’ di più da uno che la Rete “la mastica da sempre”.
Va bene….la fantasia al potere, va bene il voler essere “altro”, ma il lungo buco lasciato dalla colonna a destra poteva essere usato per far meglio orientare il possibile elettore che, se capita per caso, non riesce neanche a capire di quali primarie si stia parlando; la parola “Partito democratico” appare infatti solo nei post.
Assenti anche i classici “Chi sono“, “Perché mi sono candidato“, la pagina dei contatti, dell’ufficio elettorale.
C’è solo l’indirizzo personale di posta.
Insomma, si potrà anche fare, ma sarebbe gradito sapere cosa e, soprattutto, da chi.