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Il presidente Rai non intende mollare il proprio incarico e lo ha confermato ancora una volta in un’intervista al Corriere della Sera, sottolineando che “…l’investitura che ho avuto m’induce a non comportarmi come un esponente di parte”.
“…No, io non mi dimetto – ha rilanciato il presidente – Per andarmene volontariamente dovrei aver fatto qualcosa di tanto grave da dover essere universalmente riprovato”. A meno che, ha aggiunto, non ci fosse “…un atto come il decreto Tatarella”.
Petruccioli si è astenuto dal parlare di politica e ha ricordato che “dal 2001 sono fuori“. E ha pensato piuttosto al futuro editoriale della Rai.
La settimana prossima, ha detto, “…dovremo cominciare ad affrontare il piano industriale e le strategie editoriali. Tutto nel segno dell’innovazione”.
In questo processo di cambiamento è incluso anche un giro di poltrone.
“…La direzione di Rai Due – ha commentato – deve essere cambiata. Più in generale, per tutti gli incarichi dopo sei-sette anni è fisiologico un avvicendamento”. Quanto alla direzione di Rai Uno in mano a Del Noce, Petruccioli ha glissato: “…Non c’è solo lui in quelle condizioni”, mentre di Minoli ha detto: “E’ certamente una grande risorsa”.
Prosegue quindi la polemica legata alla sostituzione del consigliere Angelo Maria Petroni con Fabiano Fabiani.
Anche il Ministro della Giustizia, Clemente Mastella, ha chiesto che il presidente Rai venga sostituito con un consigliere esponente della minoranza. Mastella ha detto: “…Credo sia onesto sul piano politico che il presidente della Rai appartenga all’opposizione”, dopo la sostituzione di Petroni con un consigliere di maggioranza.
“…Se non è così – ha aggiunto Mastella – diventa difficile fare le riforme elettorali. Questo diventerà per molti l’alibi per dire no al dialogo”.
“…Reputo giusta la nomina di Fabiani – ha concluso con una punta di ironia – anche se io in politica sto da tanti anni e non è che Fabiani stia da pochi anni”.
Intanto il Ministro delle Comunicazioni, Paolo Gentiloni, in occasione della festa dell’Udc a Chianciano Terme, intervenendo sulla Tv pubblica ha commentato: “…Penso che sulla riforma della Rai e del sistema radiotelevisivo sarebbe auspicabile che tra i poli ci fosse meno contrapposizione e più dialogo, me lo auguro soprattutto per la riforma del servizio pubblico”.
Nominando Fabiani, ha spiegato Gentiloni, “…il ministro dell’Economia ha preso una decisione che rappresenta un atto dovuto, è l’attuazione di una legge che è stata approvata due anni fa. Se si vuole una Rai più autonoma dal governo e dai partiti bisogna mettere mano alla legge Gasparri e modificarla. Penso che ci siano margini per farlo e sarebbe utile farlo con dialogo tra maggioranza e opposizione”.