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Quanto influisce la pubblicità sulle scelte di acquisto dei giovani? Molto, abbastanza, poco o niente? Molto verrebbe da dire, visto che la pubblicità è ovunque. Su tutti i media: dalla Tv alla radio, dai giornali a Internet ai cartelloni pubblicitari e ai manifesti che si trovano ad ogni angolo di strada. Pubblicità certamente invadente che, direttamente o indirettamente, entra prepotentemente nella vita di tutti i giorni, di fronte alla quale forse gli adulti sanno difendersi, ma i giovani?
Ad analizzare il complicato rapporto tra la pubblicità e i consumi dei ragazzi è stato l’Istituto Varrone di Cassino grazie al lavoro delle classi quarte del Liceo Socio-psichico-padagogico e la classe quinta del Liceo delle Scienze sociali. L’indagine “Consumatore di oggi, cittadino di domani“, condotta su 2000 studenti di età compresa fra gli 8 e i 12 anni di 100 classi della provincia di Frosinone, ha portato a risultati davvero sorprendenti.
Il primo è che la pubblicità sulle scelte di acquisto dei baby acquirenti influisce poco o niente e solo il 7% degli intervistati dichiara di subirne il fascino. Negli acquisti dei giovani consumatori, invece, hanno molto peso i consigli dei genitori (62%), addirittura i consigli degli esperti (28%), quelli degli amici (25%) perfino degli insegnanti (22,4%). Un dato confortante che prelude alla formazione di un atteggiamento nei confronti dei prodotti reclamizzati distaccato, poco o affatto influente, e una fiducia verso l’ambiente familiare, amicale e scolastico.
Eppure i messaggi pubblicitari ai giovani arrivano. La televisione, dicono i ragazzi, è il canale principale (33%), la seconda fonte (18%) sono i cartelloni pubblicitari che i ragazzi incontrano nei loro spostamenti. Inutile, invece, la pubblicità inserita nei fumetti, i ragazzi non sembrano esserne attratti (41,8%), fa acqua anche la pubblicità rintracciabile su Internet o ascoltando la radio.
Per indagare sulla formazione dei consumatori di domani, la ricerca è andata anche ad analizzare gli stili di vita dei ragazzi, il rapporto con i genitori, i criteri di acquisto.
Intanto, dove trascorrono il tempo libero i giovani consumatori? Oltre la metà sceglie di restare a casa oppure praticare attività sportive (44,2%). Parrocchie e altri luoghi di aggregazione giovanile sono frequentati solo dal 7,1%. Neanche le sale giochi (9,7%) hanno molta fortuna.
E in casa cosa si fa? Guai a non fare nulla!
Innanzitutto, si sta con gli amici (61,6%), con i quali si può giocare alla playstation, al computer, ascoltare della musica. La parola d’ordine, sia per i ragazzi che per le ragazze, è trascorrere il tempo libero in compagnia.
La dimensione familiare nella quale ragazzi sono inseriti sembra dare loro una certa dose di fiducia. Infatti, alla domanda “I tuoi genitori si fidano di te e credono in te?” il 70,6% ha risposto positivamente. Fiducia sì, ma in cambio, nel 50% dei casi, i ragazzi dichiarano di avere a che fare con genitori molto esigenti e che da loro si aspettano il massimo. Solo il 4% dichiara di sentirsi viziato.
I ragazzi intervistati, si sono espressi anche su quello che non amano degli adulti. Una domanda delicata alla quale è seguita una risposta altrettanto delicata. Innanzitutto, si sono mostrati molto critici sulla questione della separazione e divorzio (47,3%), più indulgenti sul fatto che gli adulti cambiano facilmente idea (38,4%). Inoltre, il 35,1% dei ragazzi si è appresso negativamente nei confronti della eccessiva rigidità degli adulti al quale si aggiunge la “pretesa” di sapere tutto (33%). In definitiva quello che non piace proprio ai ragazzi è una certa loro incoerenza che si scontra con la rigidità e fermezza nei confronti dei figli giustificata dal fatto che, in quanto adulti, sono intellettualmente superiori e, quindi, sanno tutto.
Altro dato molto interessante riguarda gli acquisti che i giovani consumatori fanno in autonomia. In questo caso le decisioni di acquisto sembrano sfatare alcuni luoghi comuni, visto che le famigerate merendine e giocattoli vari non finiscono in cima alla lista dei desideri. Infatti, al primo posto c’è la pizza (37,2%) che batte le merendine di oltre 17 punti percentuali, seguono gli acquisti in edicola, dai fumetti alle figurine (34,2%). Al terzo posto i videogiochi (prediletti dai maschietti) e l’abbigliamento (32%). E i libri? Con il 26,3% sono preferiti ai cellulari (24,1%).
Riguardo a bellezza, resistenza, qualità, cosa influenzano la scelta del prodotto? La bellezza ha maggiore peso (43,5%), seguono resistenza, qualità e utilità. La griffe ha un peso meno rilevante, anche se condiziona, comunque, il 28,1% dei ragazzi negli acquisti.
Infine, per diventare dei buoni cittadini da adulti, cosa pensano questi giovani sia giusto fare? Lo studio e il lavorodi gruppo sono le parole più ricorrenti. Sono giovani che si vogliono impegnare, quindi. In particolare, vogliono imparare le lingue straniere (57,1%) punto fondamentale per saper comunicare e lavorare in gruppo (41,6%). Certo, poi c’è anche la tecnologia, quindi è importante saper usare il computer (40,8%).
Sono ragazzi che chiedono formazione, conoscenza, sono i ragazzi della comunicazione, aperti al mondo e agli altri; che pensano che l’ambizione non sia l’elemento principale per avere successo (lo è solo per il 9,1%).