Italia
Cinema e web al centro della conferenza stampa che si è tenuta nell’ambito della Mostra di Venezia con il Ministro delle Comunicazioni Paolo Gentiloni.
L’incontro è stato occasione per discutere della settima arte proiettata in un futuro che vede la rete sempre più un canale a forte distribuzione.
Gentiloni ha prospettato per i prossimi giorni l’apertura di un tavolo con produttori cinematografici e Internet service provider in modo che si possa affrontare il tema purtroppo ancora caldo della pirateria online.
Il Ministro è consapevole che “…trovare un equilibrio non sarà facilissimo“, ma ha voluto sottolineare la necessità di un punto di incontro.
“…Le normative che abbiamo non funzionano perché inapplicate, ma credo che si possa arrivare a una soluzione”.
L’intenzione di Gentiloni è anche quella di inserire “in tempi brevi” in Finanziaria alcune misure che ridiano forma al sistema, vista la crescita significativa dell’industria audiovisiva italiana.
“…Il ministero dei Beni culturali e quello delle Comunicazioni – ha informato – stanno lavorando per inserire nella legge Finanziaria, la cui stesura sarà completata entro fine mese, un aggiornamento della legge 122 del 1998 che ha favorito una crescita significativa dell’industria audiovisiva italiana“.
E ha aggiunto che “…Serve un aggiornamento che assicuri una nuova fase di sviluppo al settore, con l’allargamento dei soggetti chiamati a sostenere la produzione dell’audiovisivo attraverso la definizione della quota dei loro fatturati. E’ inoltre necessario perfezionare meccanismi e definizioni normative che consentano anche al cinema italiano di inserirsi efficacemente nel filone di crescita, con un’attenzione al rafforzamento del ruolo dei soggetti produttivi indipendenti dell’intero settore. Dovranno continuare a esserci finanziamenti ad opere sperimentali e al cinema d’essai: lo stato non è una banca che deve finanziare solo ciò che dà un ritorno economico”.
Gentiloni ha insistito sul fatto che la “…la Finanziaria è uno strumento che dà certezza di tempi di approvazione, elemento di non poco conto nel nostro sistema bicamerale. Per questo nei prossimi giorni daremo il via ad un tavolo dove è importante che si trovi un punto di equilibrio tra le esigenze del cinema, della fiction, delle produzioni audiovisive in genere. Quando troveremo questo punto di equilibrio si potrà iniziare a parlare di cifre”.
Ha poi ricordato che “…all’interno della crescita registrata negli ultimi anni dal settore audiovisivo, emerge lo straordinario periodo di fortuna del genere fiction televisiva italiana. Nella stagione 1995- 96 l ‘offerta di questo prodotto sfiorava le 130 ore. La stagione 2006-2007 si sta chiudendo con 800 ore di offerta. La fiction rappresenta nel suo insieme il primo o il secondo genere più trasmesso nei palinsesti delle Tv generaliste, con percentuali spesso superiori al 20% dell’intera programmazione”.