Unione Europea
I genitori possono stare tranquilli quando la figlia tredicenne naviga in Internet? Possono essere sicuri che le conversazioni con il cellulare del figlio undicenne non nascondano pericoli? La Commissione ha svolto un’indagine presso i bambini di tutta l’Europa per conoscere in che modo utilizzano i nuovi mezzi di comunicazione.
L’indagine evidenzia che per i giovanissimi europei l’utilizzo di Internet e dei telefoni cellulari costituisce una pratica ovvia. In genere, i bambini sono anche consapevoli dei rischi connessi all’utilizzo di Internet e dei cellulari. Tuttavia, quando incontrano dei problemi online, si rivolgono ai genitori soltanto in ultima istanza.
Nell’ambito dell’indagine qualitativa di Eurobarometro sono stati interpellati bambini dai 9 ai 10 anni e dai 12 ai 14 anni dei 27 Stati membri dell’UE, più Norvegia e Islanda. Ai ragazzi sono state chieste informazioni particolareggiate sul loro utilizzo delle tecnologie in linea e sul loro comportamento di fronte ai problemi e ai rischi collegati all’utilizzo di Internet e del cellulare.
L’indagine evidenzia da parte dei giovanissimi un utilizzo di queste tecnologie molto simile in tutta l’Europa. Giocare, navigare e comunicare in linea sono le attività più frequenti su Internet, mentre i telefoni cellulari servono soprattutto per inviare SMS e parlare con genitori e amici.
Per la maggior parte, i ragazzi intervistati navigano su Internet più volte al giorno e possiedono anche un cellulare proprio. In certa misura, l’uso di Internet è limitato dai genitori, mentre l’utilizzo del telefonino è molto più libero e meno controllato.
Uno dei bambini ha detto: “I miei genitori mi dicono di non passare più di una o due ore davanti allo schermo perché fa male agli occhi. Mi piacerebbe restarci più a lungo, ma hanno ragione”. (ragazzo di 9-10 anni, Romania)
Dall’indagine si evince che, in linea generale, i bambini sono consapevoli dei potenziali rischi on line, in particolare per quanto riguarda la sicurezza, i virus, l’accesso a contenuti indesiderabili, il furto d’identità e i contatti potenzialmente pericolosi con sconosciuti.
“I pirati informatici sono pericolosi, possono diffondere virus che distruggono l’hard disk o copiano tutto ciò che c’è nell’elaboratore, passwords, documenti, ecc.” (ragazzo di 9-10 anni, Portogallo).
Molti di loro conoscono anche le necessarie precauzioni da prendere.
“Non si deve comunicare dati personali su Internet né dare il numero di cellulare a sconosciuti” (ragazza di 12-14 anni, Lussemburgo)
Tuttavia, alcuni ragazzi hanno ammesso di essersi esposti a dei rischi con il loro comportamento e alcuni hanno riconosciuto di aver subito richieste insistenti e di essere entrati in contatto con sconosciuti.
“L’ho incontrato alla stazione e quando ho visto che era un vecchio orribile di 44 anni me ne sono andato.” (ragazzo di 12-14 anni, Danimarca).
Sebbene siano a conoscenza dei rischi e delle precauzioni da prendere, molti ragazzi preferirebbero risolvere un eventuale problema da soli o con i loro amici e ne parlerebbero ai genitori soltanto in ultima istanza, nei casi più gravi.
“Ne parlerei con chiunque, ma non ai miei. Avrei troppa paura che mia madre si accorga che i suoi timori sono giustificati e che mi impedisca di partecipare alle chat rooms” (ragazza di 9-10 anni, Germania).
I risultati dell’indagine Eurobarometro aiuteranno la Commissione a stabilire in che modo il programma “Safer Internet” può contribuire a rendere Internet e la telefonia mobile più sicuri per tutti i bambini europei. L’indagine fa seguito ad un accordo firmato dagli operatori di telefonia mobile, concluso grazie ai buoni uffici della Commissione europea, con il quale si impegnano ad elaborare un codice di autoregolazione per proteggere i minori che usano i cellulari. (cfr. IP/07/139).
La prossima giornata dedicata a un “utilizzo più sicuro di Internet” avrà luogo il 12 febbraio 2008.