Unione Europea
La Ue si è detta soddisfatta per la scelta dell’Uruguay di adottare lo standard DVB (Digital Video Broadcasting) per la Tv digitale terrestre e la Tv mobile.
Il DVB terrestre, o DVB-T (Digital Video Broadcasting – Terrestrial), è già stato adottato in Europa e da oltre un centinaio di Paesi in tutto il mondo e il DVB-H (Digital Video Broadcasting – Handheld) è la norma più diffusa nella Commissione per la televisione mobile.
Questa decisione risulta determinante vista la partnership a lungo termine che l’Ue intende stringere con l’Uruguay e gli altri Paesi dell’America Latina. L’obiettivo è quello di sfruttare le potenzialità delle tecnologie ICT per rafforzare la crescita economica, la coesione sociale, la competitività e gli scambi culturali con l’Europa.
Nei prossimi mesi gli altri Paesi dell’area latino-americana che dovranno anch’essi prendere una decisione al riguardo saranno così in grado di dare il loro contributo all’affermazione di una norma veramente globale.
Viviane Reding, Commissario Ue per la Società dell’informazione e i media, ha commentato: “Mi congratulo con l’Uruguay per aver scelto, primo fra tutti i Paesi dell’America Latina, le norme europee DVB e mi auguro che anche altri Paesi di quell’area lo imitino ben presto in questa scelta”.
Aggiungendo: “La televisione digitale dà all’Uruguay e agli altri Paesi dell’America Latina l’opportunità di partecipare attivamente all’economia digitale sfruttandone le potenzialità di creazione di contenuti e prodotti interattivi. Le decisioni che i Paesi latinoamericani prenderanno riguardo agli standard e ai modelli regolamentari per la Tv mobile e il digitale terrestre saranno di grande peso per questo segmento dell’economia in forte ascesa e per sfruttare le potenzialità socioeconomiche che offre la convergenza delle ICT”.
Nel 2006 la Reding aveva visitato l’America Latina, accompagnata da una delegazione di alto livello in rappresentanza delle principali aziende europee, per ribadire il loro impegno a investire e sostenere lo sviluppo della Tv digitale e a esplorare le possibilità di cooperazione a livello della Tv digitale e della società dell’informazione più in generale.
I vantaggi del DVB-T, una norma aperta e globale, sono svariati e sono stati determinanti nella scelta dell’Uruguay. Il DVB-T garantisce prezzi bassi grazie a economie di scala, permette l’inclusione sociale, risponde alle esigenze dei settori pubblico e privato, offre canoni più bassi, grande varietà di contenuti su più canali, possibilità di esportazione e maggiore sicurezza grazie al grande numero di paesi che l’hanno già adottato.
In luglio la Commissione ha incoraggiato gli Stati membri e l’industria a utilizzare le norme sorelle DVB-H e DVB-T come norma unica per la televisione mobile.
Nell’occasione il Commissario ha sottolineato che “La radiodiffusione mobile costituisce un’opportunità eccezionale che deve permettere all’Europa di mantenere e rafforzare la sua leadership nell’ambito delle tecnologie e dei servizi audiovisivi mobili”.
“L’Europa – ha detto ancora – sta vivendo un momento decisivo. Possiamo diventare leader mondiali – come è avvenuto nel settore della telefonia mobile grazie allo standard GSM sviluppato dall’industria europea – o consentire ad altre regioni di appropriarsi della maggior parte del promettente mercato della televisione mobile. Non possiamo limitarci ad aspettare. È giunto il momento per l’industria e i governi europei di interessarsi alla televisione mobile”.
La Ue ha stabilito che tre fattori svolgono un ruolo determinante per il successo della televisione mobile:
Standard/interoperabilità: la Commissione intende promuovere il consenso circa uno standard comune in modo da ridurre la frammentazione del mercato dovuta all’esistenza di diverse tecnologie di televisione mobile. Attualmente il DVB-H appare come il più forte candidato per la futura diffusione della televisione mobile, con prove e lanci commerciali riusciti in 18 Paesi europei e in un numero crescente di altri Paesi. Nelle settimane future si preparerà l’iscrizione del DVB-H nell’elenco degli standard dell’Ue pubblicato nella Gazzetta ufficiale dell’Unione, incoraggiando così ufficialmente il suo utilizzo nei 27 Stati membri. Inoltre seguirà da vicino le evoluzioni del mercato nel corso dei prossimi mesi e nel 2008 presenterà delle proposte; potrebbe persino decidere, qualora lo riterrà necessario e opportuno, di rendere obbligatorio l’uso dello standard DVB-H.
Spettro: esigenza di una strategia comunitaria per il cosiddetto dividendo digitale, la parte di spettro che sarà liberata dal passaggio dalla televisione analogica tradizionale alla televisione digitale. La Commissione esorta gli Stati membri a mettere a disposizione dei servizi di televisione mobile una parte della banda UHF (da 470 a 862 MHz) non appena essa si liberi. Questo spettro è considerato, per le sue caratteristiche tecniche, come il più adatto per i servizi mobili multimediali. La Commissione ha inoltre avviato l’apertura di un’altra banda di frequenze ai servizi di televisione mobile, la cosiddetta banda L (da 1452 a 1492 MHz) che costituisce una soluzione alternativa.
Un quadro di regolamentazione favorevole: le procedure adottate a livello nazionale per regolamentare i servizi di televisione mobile variano in maniera considerevole. Ciò determina un’incertezza normativa nell’Ue. La Commissione considera la televisione mobile un servizio in fase nascente che non dovrebbe essere gravato di obblighi inappropriati (quadro regolamentare “leggero”). Organizzerà uno scambio di migliori pratiche e fornirà orientamenti per l’istituzione di un quadro coerente per i sistemi di autorizzazione per la televisione mobile.
La Commissione ritiene che il 2008 sarà un anno fondamentale per la diffusione della televisione mobile nell’Ue viste le importanti manifestazioni sportive previste, come il Campionato europeo di calcio e i Giochi olimpici estivi, che costituiranno un’occasione unica per sensibilizzare i consumatori e diffondere l’uso di nuovi servizi.
Finora l’introduzione e la diffusione della Tv mobile nell’Ue sono avvenute a un ritmo lento mentre i concorrenti dell’Europa hanno realizzato progressi considerevoli. Se l’Europa non adotta rapidamente misure concrete rischia di perdere il suo vantaggio competitivo. Il tasso di penetrazione della televisione mobile nella Corea del Sud, il mercato asiatico più sviluppato, sfiora il 10%. Mentre questa cifra è inferiore all’1% in Italia che è il mercato europeo più sviluppato.
La Commissione attribuisce una notevole importanza al successo della televisione mobile il cui fatturato potrebbe arrivare a 20 miliardi di euro nel 2011, interessando 500 milioni di telespettatori nel mondo. Cruciale, quindi, per la creazione di posti di lavoro e di sbocchi commerciali per i creatori di contenuti, i fornitori di servizi e i produttori di hardware e per fornire al grande pubblico nuovi servizi ad elevato valore aggiunto.
Le ricerche finanziate dall’Ue sono state fondamentali per lo sviluppo e la validazione degli standard DVB. Il DVB-T è una norma aperta, sviluppata dal DVB Consortium, un consorzio aperto al quale partecipano oltre 250 soggetti provenienti da tutte le parti del mondo. Fa parte di una famiglia di norme interoperabili che dominano la radiodiffusione digitale in tutto il mondo, insieme al DVB-S per la Tv digitale satellitare, al DVB-C per la Tv digitale via cavo e al DVB-H per la Tv mobile. La norma DVB-T è già stata adottata da oltre 100 Paesi in Europa, Asia, Africa, Oceania e ora in America Latina e sta diventando una norma planetaria, proprio come è successo per la norma GSM per le comunicazioni mobili.
Per la Tv mobile, al momento sono disponibili almeno sei tecnologie differenti. Diversi produttori europei sostengono il DVB-H, ma sono partiti anche molti test basati sugli standard TDtv, MediaFLO, il DMB, derivato dalla tecnologia DAB (Digital Audio Broadcasting). Il DMB, già presente in Asia, dovrebbe essere lanciato quest’anno sul mercato europeo.
Oggi sono diciassette gli Stati membri che usano già il DVB-H. L’Asia, dalla sua, ha adottato il DMB, mentre in America si usano le due tecnologie di broadcasting mobile e anche MediaFLO.
Alcatel sta sperimentando uno standard ibrido che intende adattare il DVB-H alle frequenze satellitari in S-band (2,17 – 2,22 GHz), per evitare il problema del sovraffollamento nella banda televisiva UHF che molti carrier europei pensano di usare nella Tv mobile.
Alcuni produttori, tra cui Nokia, vorrebbero che l’Unione europea distribuisse una banda di frequenza per i servizi digitali. Ma le Autorità di regolamentazione, come l’Ofcom britannico, esitano a sostenere questa scelta, soprattutto se si tratta di favorire una tecnologia o un servizio di Mobile Tv a spese di altri nuovi servizi come la Tv ad alta definizione (High Definition Tv – HDTV).
Diversamente da MediaFLO, di proprietà dell’americana Qualcomm, il DVB-H è una tecnologia “aperta” e accessibile a tutti e per la Commissione è “tecnicamente superiore” alle altre.