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BT a tutta broadband: raggiunti 4 mln di utenti. Superati Giappone e Usa

Gran Bretagna


Quando nel 2002, BT Group annunciò di voler mettere la banda larga al centro della sua strategia, non pensava che sarebbe arrivata in così breve termine al traguardo dei 4 milioni di utenti.

A giugno di 5 anni fa, l’ex monopolista d’oltremanica contava 172 mila utenti a banda larga: l’accelerazione degli ultimi mesi ha portato all’aggiunta di un nuovo cliente ogni 40 secondi, a testimonianza della fortissima domanda di servizi broadband in tutto il mondo.

 

Dal 2002 a oggi, annuncia trionfante la società, ogni giorno 2 mila persone – un milione negli ultimi 10 mesi – hanno deciso di adottare i servizi a banda larga di BT che per il quinto anno consecutivo è il ‘best performing provider’ di servizi ADSL della Gran Bretagna.

 

L’incumbent britannico ha chiuso l’ultimo anno fiscale con un utile netto in crescita dell’85% a 2,85 miliardi di sterline (circa 4,16 miliardi di euro) e un fatturato in crescita del 3,6% a 20,23 miliardi di sterline.

 

Nel corso dell’ultimo trimestre, l’operatore ha continuato la trasformazione della propria rete in un network all-IP – 21st Century Network (21CN) – e ha annunciato di poter offrire a molti clienti nazionali i servizi a banda larga di nuova generazione dalla primavera del 2008.

La rete 21CN di BT è un progetto molto importante che prevede la graduale chiusura delle reti tradizionali PSTN (Public Switched Telephone network) e la migrazione dei clienti dalle venerabili reti PSTN a una rete multi-service IP che trasporterà sia la voce che i dati.

 

Grazie agli investimenti nel progetto – circa 10 miliardi di sterline in 5 anni – BT potrà risparmiare a partire dal 2008 un miliardo di sterline all’anno e semplificare radicalmente le sue operazioni, garantendo al contempo agli utenti l’accesso a qualsiasi servizio di comunicazione da qualsiasi dispositivo e da qualunque posto, sempre a banda larga.

 

Il progetto, partito a giugno del 2004, si avvale della collaborazione dei maggiori fornitori di infrastrutture a livello mondiale: da Alcatel-Lucent a Ericsson, da Fujitsu a Cisco Systems, da Siemens a Huawey.

 

Entro il 2011, la nuova rete dovrebbe inglobare tutte le infrastrutture di BT per consentire ai clienti di utilizzare servizi quali il VoIP o la mobile Tv. Gli utenti, assicura la società, non si accorgeranno nemmeno del passaggio che tuttavia è epocale, trattandosi del primo programma concreto verso la creazione di una rete completamente basata sui protocolli IP.

 

La Gran Bretagna si conferma dunque il Paese europeo con la maggiore penetrazione dei servizi a banda larga – è coperto il 99,8% delle abitazioni – e in ambito G8 è secondo solo al Canada, avendo superato Giappone, Francia, Germania e Stati Uniti.

 

Per il Ceo di BT Retail, Ian Livingston, il traguardo dei 4 milioni di utenti a banda larga in un tempo così breve è la prova non solo della popolarità dei servizi BT, ma anche la conferma che “la banda larga può fornire un’infinità di servizi oltre la semplice navigazione ed è diventato un servizio centrale nella vita delle persone e nel business”.

 

Una conferma anche che la società – grazie anche all’alto livello di concorrenzialità del mercato britannico – ha saputo fare quello che in Italia sembra ormai una chimera: offrire la banda larga alla quasi totalità della popolazione con prezzi ragionevoli, servizi di qualità e la promessa di garantire a breve una rete di comunicazione fra le più moderne al mondo.

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