Media e libertà: il presidente della Tunisia incoraggia l’informazione pubblica e lancia nuova Tv satellitare 

di Raffaella Natale |

Mondo


Presidente Zine El Abidine Ben Ali

Il presidente della Tunisia Zine El Abidine Ben Ali ha dato l’OK alla creazione di un nuovo canale Tv via satellite e raccomandato maggior audacia da parte della stampa, oggetto di tante critiche in Tunisia, ma soprattutto all’estero. 

Il Capo di Stato ha tra l’altro scartato l’idea di una nuova Costituzione per la “Seconda Repubblica “, prospettata nei giorni scorsi da una coalizione dell’opposizione radicale.

“Dobbiamo rafforzare il settore dell’informazione pubblica”, ha dichiarato in un discorso in occasione del 50esimo anniversario della proclamazione della Repubblica, il 25 luglio 1957.

 

Ben Ali ha indicato che un secondo canale satellitare pubblico con “una programmazione moderna” prenderà il posto di Canal-21, canale analogico a diffusione limitata. Ha anche deciso per la trasmissione della Tv digitale che dovrebbe raggiungere un tasso di copertura del 90% entro fine del 2009.

 

Di fronte alle critiche ricorrenti dell’opposizione sull’indigenza e la mancanza di libertà di stampa, il presidente ha suggerito maggior coraggio da parte dei media: “…uno sforzo per assicurare la promozione del settore dell’informazione, in modo che ci sia più iniziativa…”.

 

Martedì, il presidente Ben Ali ha fatto liberare l’avvocato dissidente Mohamed Abbou, condannato nel 2005, dopo la pubblicazione di un articolo di critica molto forte messo online. Ha accordato la grazia anche a diversi detenuti del partito islamico Ennahda, tra cui anche alcuni dirigenti che erano stati condannati all’ergastolo nel 1991.

Evocando il pluralismo politico come “una delle scelte fondamentali” iscritte nella Costituzione, Ben Ali ha sottolineato in particolare la necessità che vi sia “diversità di opinioni”, aggiungendo che “…non c’è posto per un partito unico o per un’opinione unica”.

 

Zine El Abidine Ben Ali, che nel novembre 1987 è succeduto a Habib Bourguiba, ha redatto un bilancio socio-economico e politico dei propri 19 anni al potere e ha evocato il progetto per la “Repubblica del domani“.

“…Abbiamo respinto l’idea di istituire una seconda repubblica, avendo come solo fine di fare come gli altri”, ha affermato, alludendo all’appello lanciato in questo senso dalla coalizione dell’opposizione radicale.

Il partito democratico progressista e il Forum democratico per il Lavoro e la Libertà, associati a dei gruppi islamici e di sinistra, il 7 luglio scorso hanno infatti lanciato un appello per adottare una nuova Costituzione che fisserebbe “una reale separazione dei poteri e garanzie costituzionali”, in vista delle elezioni presidenziali del 2009.

 

Il presidente Ben Ali è stato invitato dal proprio partito (RCD) ad accettare un nuovo mandato, come è previsto dalla Costituzione, emendata e approvata con referendum nel 2002.

Nel proprio discorso ai tunisini, Ben Ali ha ricordato d’aver abolito la presidenza a vita istituita a vantaggio del proprio predecessore e introdotto la possibilità di presentare candidature multiple per le elezioni presidenziali del 1999 e del 2004.

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