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Cinema: Agis boccia proposte di Ulivo e PRC, ‘Meglio un finanziamento diretto dello Stato per ricerca e nuovi talenti’

Italia


Il presidente dell’Agis ( Associazione generale italiana dello spettacolo), Alberto Francesconi, ha bocciato le due proposte di riforma del cinema avanzate dall’Ulivo e da Rifondazione Comunista.

Durante un’intervista televisiva rilasciata ieri a RaiUtile, Francesconi ha spiegato: “…La tassa di scopo proposta dalla senatrice Franco dell’Ulivo e dall’onorevole Colasio della Margherita nel nostro Paese è irrealizzabile”. Così come la proposta di un’Agenzia nazionale del cinema sul modello francese.

“…Un modello non è esportabile tout court in Italia. Qui non funzionerebbe, perché non c’è una distinzione netta tra burocrazia e politica. Di questo occorre prenderne atto”.

Anche la proposta di legge di riforma del cinema proposta da Rifondazione Comunista suscita la perplessità del presidente dell’Agis, fatta eccezione per l’Iva che: “per il cinema dovrebbe essere portata al 4 per cento“.

 

Francesconi, nel corso del suo intervento a RaiUtile, ha anche aggiunto: “…Sono per un finanziamento diretto dello Stato prevalentemente orientato alla ricerca e alla scoperta di nuovi talenti. Tutto il resto delle risorse dovrebbe andare a sostenere meccanismi automatici che erogano premi per chi realizza incassi al botteghino o che intervengono per crediti d’imposta e per facilitare chi investe nel mondo del cinema”.

 

Lo Stato e gli Enti Locali nel 2006 hanno investito 1.800 milioni di euro nello spettacolo dal vivo, cinema compreso. L’indotto industriale è di 5.781 milioni di euro. Dati questi, commentati da Francesconi a RaiUtile: “…Il rapporto uno a cinque fra contributi pubblici e risultati di fatturato del comparto dimostra che abbiamo ragione noi quando diciamo che i soldi dello Stato per la cultura sono un investimento reale per l’economia del Paese e non semplicemente un costo”.

 

Il presidente dell’Agis ha poi sottolineato che “è probabile che si arrivi ad un testo unico per lo spettacolo dal vivo entro dicembre. Chiediamo solo di essere chiamati quando si riuniscono le riunioni degli esperti, soprattutto per la riforma del cinema. Perché siamo noi i professionisti del settore”.

 

Infine, al Ministro Rutelli, Francesconi ha augurato di “..continuare così e imporsi ai suoi colleghi”.

 

Recentemente, in occasione della presentazione dei candidati per i premi David di Donatello, il Ministro ha sottolineato la necessità di immediati interventi a sostegno delle energie produttive e creative dell’industria cinematografica italiana.

 

Nell’evidenziare che la stagione dei tagli è ormai alle spalle, Rutelli ha osservato che “…siamo chiamati ad affrontare una legge di sistema con un’iniziativa parlamentare, ma alcune norme devono essere anticipate, e lo faremo, anche in sede di Finanziaria”.

E ancora sulle recenti polemiche sui finanziamenti statali al cinema Rutelli ha dichiarato: “…Premesso che essi devono esser ben remunerativi, restano però secondo me indispensabili perché il nostro Paese vuole dare al cinema ciò che gli spetta”.

 

Quanto all’appello dei Centoautori, per Rutelli “…fanno bene a reclamare il posto giusto che spetta alla cultura nel nostro Paese e – ha aggiunto – abbiamo già fatto molte cose: aumentato le risorse, adottato meccanismi più trasparenti per l’erogazione dei fondi e migliorato i criteri. Stiamo preparando ulteriori interventi per favorire il reinvestimento dei soldi guadagnati da parte delle imprese nel cinema, con un incentivo a farlo”.

 

Intanto, mentre il Parlamento italiano è in attesa di prendere le giuste misure legislative per il settore, la Ue, con una Comunicazione, ha deciso di estendere fino al 31 dicembre 2009 l’applicazione delle regole attualmente in vigore sugli aiuti di Stato per le opere cinematografiche e audiovisive.

 

Questa disposizione sul cinema proroga le regole fissate nelle Comunicazioni precedenti del 2001 e del 2004 e, col mantenimento delle condizioni attuali, dovrebbe stimolare l’industria europea, ma soprattutto supportarla a raccogliere le sfide future di un mercato altamente competitivo.

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