Unione Europea
L’Unione Europea deve sviluppare strumenti regolatori più rigorosi per assicurare la competizione sui mercati nazionali delle telecomunicazioni.
Lo sostiene l’Ecta (European Competitive Telecommunications Association), sottolineando che l’uso di azioni legali e multe è “inefficace e dovrebbe essere sostituito con un quadro normativo più rapido e forte”.
L’amministratore delegato di Fastweb, Stefano Parisi ha spiegato al Commissario Ue alla concorrenza Neelie Kroes, che “l’attuale situazione di ‘competizione per contenzioso’ deve essere modificata”.
La richiesta a Bruxelles per una regolamentazione più rigida arriva mentre la Commissione sta preparando la proposta di revisione del quadro normativo comunitario, che verrà presentata ad ottobre.
Bruxelles potrebbe richiedere o il trasferimento di alcuni poteri dalla Commissione ai regolatori nazionali oppure la creazione di una Authority europea che controlli i regolatori nazionali.
La proposta potrebbe dunque prevedere il conferimento di maggiori poteri ai regolatori nazionali, di modo che essi possano imporre la ‘separazione funzionale’ delle reti tlc al fine di garantire che quelle parti di rete essenziali per l’apertura del mercato siano tolte al controllo degli incumbent per confluire in un’unità separata dalle altre attività commerciali dell’operatore ex monopolista.
Pur in un contesto di liberalizzazione, gli ex monopolisti europei controllano ancora più del 90% delle linee di accesso che uniscono i consumatori alle reti telefoniche.
Una situazione che certo non giova all’Europa e alla sua competitività, dal momento che in questo modo gli incumbent ostacolano l’attuazione delle misure di apertura del mercato, che permetterebbero ai consumatori di avvantaggiarsi dell’aumentata competizione, e fanno perdere all’Europa miliardi di euro di mancati investimenti.
La misura potrebbe aiutare a evitare discriminazioni da parte degli ex monopolisti verso i new entrant, permettendo ai “regolatori nazionali di imporre la separazione funzionale delle compagnie con significativo potere di mercato, dove questo rimedio sia giustificabile e proporzionato”, ha spiegato il presidente dell’ERG Roberto Viola.
La posizione dell’ERG sulla separazione funzionale sarà presentata alla Commissione europea, che potrà considerarla nella realizzazione della nuova legislazione.
La preoccupazione degli operatori alternativi si focalizza però sui tempi di applicazione della misura: potrebbero infatti volerci anni per realizzare la separazione funzionale della rete e il mercato non può permettersi simili lungaggini.
L’attuale sistema comunitario – con regole fissate dalla Ue e applicate dai regolatori nazionali – crea, per l’Ecta, un’ampia divergenza nei metodi utilizzati dai regolatori per il controllo dei mercati nazionali.
In caso di mancato adempimento delle disposizioni comunitarie, inoltre, l’unico modo in cui Bruxelles può intervenire è attraverso un contenzioso legale, un processo – come quello intentato contro la Germania per la ‘vacanza normativa’ concessa a Deutsche Telekom – costoso e molto lungo.
Stando così le cose, dunque, potrebbero volerci anni prima che tutti gli Stati membri realizzino la separazione funzionale. Per questo l’Ecta chiede che venga immediatamente data la possibilità ai regolatori di imporre l’accesso agli asset controllati dagli incumbent”, non importa con quale misura. Basta farlo velocemente ed efficacemente.