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Antitrust: Telefonica rischia multa da 100 mln di euro dalla Ue

Spagna


Telefonica, nel mirino della Commissione europea, rischia una multa di almeno 100 milioni di euro per abuso di posizione dominante nel settore dell’accesso a Internet a banda larga.

 

L’Esecutivo Ue, in base a un’indagine avviata nel febbraio 2006, ritiene che Telefonica dal 2001 pratichi il cosiddetto “margin squeeze” – ossia l’applicazione di elevate tariffe all’ingrosso, così vicine a quelle al dettaglio, da annullare o quasi i margini di profitto delle compagnie alternative a tutto vantaggio dell’operatore dominante – in netta violazione delle leggi antitrust europee (articolo 82).

 

Le indagini condotte hanno rilevato che, dal 2001, la discordanza tra le tariffe a banda larga all’ingrosso applicate ai concorrenti e quelle applicate al consumatore finale è stata insufficiente a coprire i costi di fornitura di questi servizi.

Ciò vuol dire che il gruppo tlc – l’unico dotato di una rete a copertura nazionale – avrebbe affrontato perdite considerevoli se avesse dovuto pagare le stesse tariffe all’ingrosso imposte ai suoi concorrenti.

 

Con questa strategia Telefonica – che subirebbe la più alta multa mai imposta da Bruxelles a un operatore telefonico – è riuscita a mantenere una quota di mercato del 56%, con 4 milioni di abbonati su un totale di 5,6 milioni di connessioni a banda larga nel Paese.

 

Nel 2004 era toccato all’Autorità antitrust spagnola sanzionare Telefonica con una multa da 57 milioni di euro – poi sospesa – per abuso di posizione dominante nel locale mercato della telefonia.

 

I vertici della società sostengono di aver sempre agito in buona fede, seguendo le regole imposta dall’Authority per le tlc. Ma per la Commissione, i metodi usati dalla CMT. Tuttavia la Commissione ritiene che i metodi usati dal regolatore iberico per determinare l’esistenza del ‘margin squeeze’ sono quanto mai “imperfetti e parziali”.

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