Antitrust: Telefonica rischia multa da 100 mln di euro dalla Ue

di Alessandra Talarico |

Spagna


Telefonica

Telefonica, nel mirino della Commissione europea, rischia una multa di almeno 100 milioni di euro per abuso di posizione dominante nel settore dell’accesso a Internet a banda larga.

 

L’Esecutivo Ue, in base a un’indagine avviata nel febbraio 2006, ritiene che Telefonica dal 2001 pratichi il cosiddetto “margin squeeze” – ossia l’applicazione di elevate tariffe all’ingrosso, così vicine a quelle al dettaglio, da annullare o quasi i margini di profitto delle compagnie alternative a tutto vantaggio dell’operatore dominante – in netta violazione delle leggi antitrust europee (articolo 82).

 

Le indagini condotte hanno rilevato che, dal 2001, la discordanza tra le tariffe a banda larga all’ingrosso applicate ai concorrenti e quelle applicate al consumatore finale è stata insufficiente a coprire i costi di fornitura di questi servizi.

Ciò vuol dire che il gruppo tlc – l’unico dotato di una rete a copertura nazionale – avrebbe affrontato perdite considerevoli se avesse dovuto pagare le stesse tariffe all’ingrosso imposte ai suoi concorrenti.

 

Con questa strategia Telefonica – che subirebbe la più alta multa mai imposta da Bruxelles a un operatore telefonico – è riuscita a mantenere una quota di mercato del 56%, con 4 milioni di abbonati su un totale di 5,6 milioni di connessioni a banda larga nel Paese.

 

Nel 2004 era toccato all’Autorità antitrust spagnola sanzionare Telefonica con una multa da 57 milioni di euro – poi sospesa – per abuso di posizione dominante nel locale mercato della telefonia.

 

I vertici della società sostengono di aver sempre agito in buona fede, seguendo le regole imposta dall’Authority per le tlc. Ma per la Commissione, i metodi usati dalla CMT. Tuttavia la Commissione ritiene che i metodi usati dal regolatore iberico per determinare l’esistenza del ‘margin squeeze’ sono quanto mai “imperfetti e parziali”.

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