Italia
Non basta dare la caccia ai siti che mostrano immagini di violenze e abusi sessuali sui bambini, bisogna unirsi per combattere la ‘cultura’ della pedofilia, i cui fautori hanno festeggiato sabato la ‘giornata dell’orgoglio pedofilo’, con lo scellerato obiettivo di promuovere il sesso libero tra adulti e bambini.
È quello cha ha fatto Telefono Arcobaleno, coinvolta in prima linea nelle azioni di contrasto alla pedofilia sul web, che nella giornata mondiale indetta dalla comunità pedofila, ha condotto un’operazione internazionale contro la “pedofilia culturale”, sfociata con la presentazione di 56 denunce.
Il monitoraggio ha consentito all’associazione di effettuare una mappatura dei principali siti internet con diretti, chiari ed espliciti contenuti di diffusione della “cultura” pedofila, i quali non nascondono l’intento di ottenere la “normalizzazione” del comportamento pedofilo.
Questi siti – alcuni dei quali attivi da oltre un decennio – fungono da porta d’ingresso nel mondo della pedofilia online ma anche, denuncia Telefono Arcobaleno, da ‘nido’ psicologico in cui trovare supporto e accesso alle attività virtuali e reali.
In Italia, grazie all’essenziale collaborazione della Polizia Postale e degli Internet Provider, il sito che ha ospitato l’iniziativa è stato bloccato dalla Polizia Postale e delle Comunicazioni su tutto il territorio nazionale.
L’AIIP, Associazione Italiana Internet Provider, e AssoProvider – che rappresentano 250 Provider Italiani – si sono infatti prontamente attivate affinché i propri associati attuassero le misure di oscuramento diramate dal Centro di contrasto alla pedopornografia.
“Grazie a questo intervento – ha spiegato l’Associazione – non è più possibile raggiungere direttamente i siti oscurati a meno di utenti che, avendone la capacità tecnica, intenzionalmente e dolosamente attuino contromisure idonee a violare tale blocco disposto dalle Autorità e previsto dalla Legge”.
Il protocollo IP su cui si basa l’architettura della rete Internet, infatti, consente di arrivare a un determinato sito attuando ‘percorsi alternativi’ fisici o virtuali, “per il fatto che la rete fu progettata per consentire a due “nodi” sopravvissuti ad un attacco bellico di riuscire a comunicare tra loro stabilendo percorsi alternativi a quelli interrotti”.
Secondo Telefono Arcobaleno, i dati relativi ai primi mesi del 2007 rivelano che i Paesi europei sono in prima linea nell’host di siti pedopornografici, con Germania, Russia e Olanda che ospitano oltre la metà di tutta la pedofilia mondiale.
È comunque l’Olanda la capitale internazionale della ‘pedo-cultura’ mentre San Pietroburgo è l’epicentro mondiale del ‘pedo-business’, ovvero del traffico commerciale della pornografia infantile.
Dal 1 gennaio 2007, Telefono Arcobaleno ha fatto 11.775 segnalazioni concernenti la pedofilia online, con un tasso di crescita assai preoccupante.
“Non c’è nessun orgoglio nella pedofilia”, ha dichiarato Giovanni Arena presidente di Telefono Arcobaleno,”non ci può essere una giornata rivolta a questo fenomeno che non venga dedicata a combatterlo con tutti gli strumenti che oggi abbiamo a disposizione. Per questo motivo con i professionisti informatici di Telefono Arcobaleno abbiamo deciso di fare una sessione speciale di monitoraggio concentrata sui siti di pedofilia culturale.”
Arena, parla poi dell’esistenza di una vera e propria ‘connection’, ovvero di una “forte relazione di reciproco supporto e promozione, esistente tra diversi siti pedofili”.
La rete di siti inneggianti alla cultura pedofila è ora nella mani della Magistratura, ma secondo Telefono Arcobaleno sarà necessaria una seria e concreta cooperazione internazionale per adottare provvedimenti efficaci.
“Da siti pericolosi come questi, all’interno dei quali si trovano le giustificazioni teoriche alla pratica della pedofilia, è facile entrare in siti di vera e propria pedo-pornografia” ha concluso il presidente di Telefono Azzurro, “siti illegali, dove lo sfruttamento sessuale di bambini sempre più piccoli è finalizzato alla produzione di materiale pornografico.”