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Corre veloce la Pay TV di Sky Italia trasmessa sull’IPTV (Internet protocol television) di Fastweb. L’alleanza tra le due società per ora sta mantenendo le speranze dei rispettivi vertici aziendali. Da marzo a oggi, infatti, Fastweb è riuscita a vendere ai suoi abbonati circa 25.000 pacchetti del bouquet Sky e mira a raddoppiare la cifra entro il 30 di giugno, per poi raggiungere in un anno 150 mila abbonati. Lo hanno reso noto ieri, nel corso di una conferenza stampa a Milano, l’amministratore delegato di Fastweb, Stefano Parisi, e il numero uno di Sky Italia, Tom Mockridge.
A oggi, chi si abbona alla Pay TV attraverso Fastweb può ricevere l’offerta Sky attraverso la rete del gruppo di Scaglia, accedendo ai pacchetti ‘Mondo’ (composto da 50 canali di sport, news, intrattenimento, mondi e culture, bambini e ragazzi, musica) ‘Cinema’, Sport e altri servizi come il Cinema on Demand.
A partire da marzo, infatti, tutti i pacchetti del bouquet televisivo sono fruibile attraverso Internet e la videostation della società milanese. L’accordo tra avrà una durata quadriennale.
Sky Italia da parte sua utilizza la sua forza commerciale per vendere anche i servizi di banda larga e di telefonia tramite protocollo IP di Fastweb. La prima parte dell’intesa è diventata operativa a marzo, quando Fastweb ha iniziato a offrire i programmi Sky ai suoi abbonati. La seconda fase, quella che impegna la Pay TV alla vendita dei servizi di Fastweb, inizierà invece nei prossimi giorni con una forte campagna pubblicitaria sui canali satellitari.
“…La nostra è un’alleanza naturale – ha detto Parisi nel corso della conferenza stampa – perché siamo considerate entrambe leader nei rispettivi settori di appartenenza e perché abbiamo target simili di mercato. Noi siamo una società di distribuzione e Sky Italia è una società di programmi televisivi. La nostra offerta combinata è un elemento importante di novità che speriamo serva ad allargare in maniera significativa il panorama televisivo italiano”.
“…Ci sono altre collaborazioni allo studio per sviluppare il prodotto Sky su IPTV – ha aggiunto Mockridge – ma l’obiettivo primario è rafforzare l’offerta Sky sull’IPTV Fastweb”.
“…La Tv satellitare su IPTV è la prima al mondo perché – ha detto ancora Parisi – siamo due aziende avanzate, entrambe pionieristiche nei rispettivi settori”. “…Siamo usciti dalla fase sperimentale e – ha spiegato – siamo entrati nel vivo del mercato che, più si allarga in chiave distributiva, più ricavi riserva alle pay, che si aggiungono alla raccolta pubblicitaria dei broadcaster“. La nuova modalità di fruizione serve anche a segnalare che “…non siamo un’azienda satellitare – ha detto Mockridge – ma televisiva, perciò vogliamo essere a disposizione attraverso qualsiasi tecnologia”.
Commentando i dati che danno in netto calo l’audience di Rai e Mediaset, Mockridge ha aggiunto che a suo parere “…parte del pubblico mancante verrebbe recuperato se l’Auditel rilevasse anche l’offerta dei nuovi canali di distribuzione come appunto l’IPTV”. Sempre riguardo all’Auditel, Mockridge ha spiegato che è stato offerta a Sky un seggio nel consiglio direttivo, ma che è stato deciso di non accettare.
“…Ci entreremo solo se cambierà la governance – ha detto – Rai e Mediaset controllano il 60% del consiglio di Auditel e questo in effetti dà un poco l’idea del conflitto di interessi”.
“…Chiediamo una nuova gestione – ha precisato l’Ad – con un terzo di membri rappresentanti della Tv, un terzo degli investitori pubblicitari tramite l’Upa e un terzo di indipendenti, come accade in qualsiasi azienda quotata”. Per ora, intanto, “…siamo felicissimi che Auditel pubblichi i nostri dati per questioni di trasparenza e per bacchettare i canali che non vanno bene, però – ha fatto notare – visto che l’IPTV corre tanto, perché auditel non corre altrettanto da misurarla?”.
Sulla stessa linea Parisi, che ha evidenziato come
“…Il mercato italiano è molto interessante dal punto di vista della domanda dei contenuti – ha aggiunto – vogliamo educare gli italiani a questo modo di fruire questi contenuti”.
Riguardo alla cessione di Endemol, società olandese di produzione di format Tv che Mediaset ha comprato per 3 miliardi di euro, Parisi ha commentato che si tratta di un’operazione importante “…perché dimostra che le aziende italiane, oltre ad aprirsi loro agli investimenti stranieri, sono anche sempre più pronte a guardare oltre frontiera. Speriamo che ora si vada verso un’innovazione dei contenuti che in Italia rimangono ancora molto tradizionali”..
“…Sono sicuro che la società farà un ottimo lavoro nel dirigere Endemol“, ha detto poi Mockridge. “…E’ molto importante avere investimenti esteri in Italia – ha aggiunto – ma è altrettanto importante che le aziende italiane si internazionalizzino”, e ha sottolineato come Mediaset sia “…valutata già come un’ottima televisione generalista a livello internazionale”. Anche per Parisi “…è un fatto positivo l’acquisto di Endemol”, definita “…una grande industria di contenuti, l’obiettivo finale di tutti nel nostro lavoro”.
Sulle voci che su un possibile sbarco in Borsa della società di televisione su satellite, Mockridge ha fatto sapere che “…La quotazione del gruppo non è un’opzione. Rupert Murdoch è ben contento di controllare il 100% dell’azienda”.