Unione Europea
La Commissione europea non ha sollevato alcuna obiezione al Programma francese per Ricerca e Sviluppo (R&D) “Télévision Mobile Sans Limite” (TVMSL), che risulta in linea con le disposizione normative previste dal Trattato CE sugli aiuti di Stato.
Si tratta di una linea di finanziamento da 37,6 milioni di euro per un Piano che vede in prima linea Alcatel-Lucent associata a dieci partner che stanno lavorando a uno standard di mobile broadcasting su un’architettura di rete ibrida, terrestre e satellitare, per la trasmissione di canali video in mobilità in qualità digitale.
Neelie Kroes, Commissario Ue per la Concorrenza, ha dichiarato: “…Questo Programma di Ricerca e Sviluppo avvantaggerà i consumatori europei, ampliando l’offerta di Tv mobile in Europa. Guardo con piacere all’ampia collaborazione tra organismi pubblici di ricerca e aziende. Sono però rammaricata – ha aggiunto – che questa collaborazione non si estenda fuori dai confini della Francia”.
Il Programma punta allo sviluppo di una nuova soluzione in banda satellitare che permette la completa copertura del territorio con la Tv mobile, a livello di singola nazione e continentale, anche indoor. Inoltre, questa soluzione è compatibile con il DVB-H (Digital Video Broadcasting-Handheld) in UHF, cosa che permette anche lo sviluppo di terminali mobile TV dual mode UHF/Banda S.
Con il nuovo standard, denominato DVB-SH e approvato lo scorso 14 febbraio dal forum Digital Video Broadcasting (DVB), i segnali della Tv mobile possono infatti essere trasmessi ai terminali, sia da satellite che dai trasmettitori terrestri. I dispositivi DVB-SH sono progettati per essere compatibili con il DVB-H così che entrambi gli standard possano essere ricevuti sullo stesso terminale.
La Tv mobile viaggia già sulle reti 3G, cosa che potrebbe creare dei problemi di sovraffollamento quando saranno sviluppate tutte le offerte: con diversi milioni di clienti, le reti potrebbero in effetti essere rapidamente sature.
Il DVB-H sembrava la soluzione pronta a sistemare ogni cosa ma, per alcuni, si tratta di una tecnologia che presenta dei limiti legati agli alti costi, ma anche alla qualità, che diventa scarsa quando ci si trova all’interno degli edifici.
L’idea, alla base del Progetto francese, è quindi quella di adattare il DVB-H alla banda S (2,17 – 2,22 GHz), per evitare il problema del sovraffollamento nella banda televisiva UHF che molti carrier europei pensano di usare nella Tv mobile.
Il DVB-SH consentirà di trasmettere un numero maggiore di canali e garantirà una migliore qualità di ricezione. Anche la copertura sarà estesa, arrivando alle zone non-urbane per offrire nuovi servizi ai consumatori europei.
La soluzione prevedrà anche un servizio di gestione di crisi che consentirà alle Autorità nazionali di allertare rapidamente la popolazione in caso di grosse catastrofi come terremoti, tsunami, attentati terroristici, inquinamento, incidenti nucleari…
Il Progetto è coordinato dalla divisione francese di Alcatel-Lucent e riunisce tre organismi pubblici di ricerca e sette aziende nazionali impegnate in diversi settori di attività. I lavori, che si svilupperanno i tre anni, sono partiti il 1° marzo del 2006. La soluzione dovrebbe essere disponibile a partire dal 2009. il costo totale del Programma arriva a 98,4 milioni di euro. Il sostegno proposto dall’Agenzia francese dell’innovazione industriale comprende 16,1 milioni di euro di sovvenzioni e 21,5 milioni di euro di anticipi rimborsabili.
Una tecnologia simile a quella a cui sta lavorando il Consorzio TVMSL è già disponibile in Giappone e Corea del Sud e in Europa non può essere sviluppata senza rimettere in discussione la pianificazione delle frequenze.
Consapevole delle difficoltà di ordine regolamentare esistenti in Europa, il 14 febbraio scorso la Commissione ha deciso armonizzare l’uso dello spettro radioelettrico nella banda 2GHz, per consentire il lancio dei servizi mobili via satellite.
In aggiunta, la Direzione generale della Società dell’Informazione e Media ha aperto fino al 30 maggio 2007 una consultazione pubblica per fare il quadro su selezione e autorizzazione degli operatori impegnati in Europa in servizi mobili via satellite.
La Commissione, riguardo al Progetto francese, ha deciso di intervenire, concedendo la deroga prevista dall’articolo 87, paragrafo 3, lettera C del Trattato CE.
L’analisi effettuata dalla Ue evidenzia che i mercati europei di Tv mobile sono ancora emergenti e diventa quindi più difficile trovare partner per realizzare il Progetto. L’aiuto concesso Governo francese dovrebbe, quindi, consentire di sopperire a queste mancanze che non permettono forme di collaborazione tra costruttori di satelliti, infrastrutture di reti terrestri, telefonia mobile e semiconduttori.
Dovrebbe, inoltre, essere limitato l’impatto di questo finanziamento pubblico sulla concorrenza dei settori coinvolti, nonostante gli operatori coinvolti nel Progetto controllino grosse fette di mercato.