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Alcatel-Lucent, primo produttore mondiale di infrastrutture per le telecomunicazioni, ha chiuso il primo trimestre con un utile netto di 199 milioni di euro, pari a un risultato diluito per azione di 0,09 euro. Nel primo trimestre 2006, il risultato netto pro-forma giustificato (group share) è stato di 306 milioni di euro, pari a un risultato netto diluito per azione di 0,13 euro.
Il Ceo Patricia Russo ha tuttavia anticipato che sulla base del forte flusso di ordini in tutte le aree di business, la crescita sequenziale nel corso dell’anno sarà solida, con ricavi per il secondo trimestre 2007 in crescita del 10% rispetto ai primi tre mesi.
Per l’intero 2007, si prevede poi una crescita dei ricavi ai tassi del mercato operatori, stimata intorno al 5%.
Il management, dopo il completamento della fusione lo scorso 1° dicembre, ha lavorato alacremente alla roadmap dei prodotti e delle tecnologie della nuova società, al fine di ridurre le incertezze riguardo alla pianificazione di prodotto.
Sulla base delle ulteriori riduzioni dei costi attuate a partire dal primo trimestre 2006, il gruppo – ha detto ancora la Russo – è “sulla giusta via per raggiungere risparmi ante imposta per almeno 600 milioni di euro quest’anno”, in linea con l’obiettivo di raggiungere quota “1,7 miliardi di euro in tre anni”
Il Ceo ha quindi spiegato che il calo dei ricavi nel trimestre appena archiviato è da attribuirsi alla “diminuzione dei volumi nel wireless e nelle reti core in un momento in cui abbiamo continuato a investire pesantemente nelle next generation di queste tecnologie”.
Bisogna inoltre tenere conto del fatto che il primo trimestre dello scorso anno è stato caratterizzato da performance molto forti, soprattutto nelle attività wireline in Nord America.
“Mentre il risultato operativo è stato condizionato dai bassi volumi e dal mix geografico e di ricavi, oltre la metà della perdita operativa rettificata del primo quadrimestre è da imputare alla razionalizzazione dei prodotti e alla piattaforma di convergenza, che hanno avuto impatto negativo sul margine lordo”, ha concluso la Russo.
I settori che hanno presentato risultati maggiormente significativi sono l’IP e il trasporto ottico, trainati dal crescente trend di trasformazione della rete carrier verso video e full-IP. In questo ambito, Alcatel-Lucent realizzerà la rete FTTH dell’operatore statunitense Verizon e della compagnia elettrica svedese Jönköping Energi.
Molto positivi anche i risultati nel segmento enterprise, con una grande performance in Europa e Asia, grazie al crescente numero di imprese piccole e medie che hanno deciso di migrare alla telefonia IP.
Il tasso di penetrazione dell’IP risulta ora del 40%, paragonato al 30% dello stesso periodo dell’anno precedente e la società porta avanti grandi investimenti in R&D, anticipando l’impatto sul mercato delle trasformazioni di rete IP che sono in corso.
Per quanto riguarda invece il settore wireless si è registrato un declino dei ricavi dovuto principalmente ai piccoli volumi, specialmente nel 2G GSM radio, in alcuni mercati emergenti.
Il gruppo ha tuttavia registrato una crescita delle consegne in Cina dove è impegnato anche nella costruzione della rete 3G (basata sulla tecnologia TD-SCDMA) di China Mobile a Shanghai e Guangzhou.
In Europa, invece, l’operatore francese SFR ha scelto le tecnologie della società franco-americana per la sua rete UMTS/HSPA, in quello che rappresenta il primo contratto 3G in Europa occidentale dall’acquisizione degli asset UMTS di Nortel Networks. Altri contratti sono stati siglati con l’operatore africano Globacom e con Softbank Mobile che utilizzerà la soluzione UMTS/HSDPA per fornire copertura indoor in Giappone.