Italia
Utile operativo a 91 milioni di dollari nel primo trimestre 2007 per Sky Italia, a +32% rispetto ai 69 milioni di dollari registrati nello stesso periodo del precedente anno fiscale su una crescita dei ricavi in valuta locale del 12%. Aumento che riflette i 456mila nuovi abbonati acquisiti nel corso degli ultimi 12 mesi che fanno salire a quota 4,17 milioni il totale dell’emittente a fine marzo.
L’incremento dei ricavi è stato parzialmente controbilanciato dall’aumento delle spese di programmazione associate con l’accresciuta base abbonati e per i costi relativi alla diffusione dei match di serie A e B del campionato di calcio.
Questi i dati ufficializzati dalla News Corp, la società americana che controlla la Pay TV, nella presentazione della trimestrale.
Nell’occasione il presidente Rupert Murdoch ha sottolineato proprio la buona performance della piattaforma satellitare italiana, evidenziando il “robusto” periodo di sottoscrizioni degli abbonamenti.
Insieme alla Pay TV, il tycoon ha evidenziato anche l’andamento positivo del canale televisivo Fox e delle attività internet, incluso il sito di social networking MySpace.
Guardando ai risultati dei singoli asset, gli utili operativi della divisione cinematografica sono balzati dell’82% a 410 milioni di dollari, a un valore record su base trimestrale; le attività Tv via cavo hanno invece riportato utili in aumento del 34%.
In calo invece gli utili delle attività televisive, che sono scesi del 4,5%, mentre quelli della carta stampata sono cresciuti del 2% a 156 milioni di dollari.
Resta intanto immutata l’offerta di 5 miliardi di dollari per Dow Jones, la società che controlla l’eminente Wall Street Journal. Murdoch ha parlato di proposta “…più che adeguata“.
“…Abbiamo fatto un’offerta e riteniamo che sia stata presentata a un prezzo pieno e più che adeguato visto che le due compagnie hanno business perfettamente complementari“, ha detto il magnate australiano.
Aggiungendo che avrebbe preferito negoziare l’offerta in privato “…perchè è stato quello il modo in cui è stata presentata”.
Il presidente della News Corp si rammarica per l’eccessiva pubblicità che è stata fatta intorno al suo tentativo di scalata. E, nel corso di una conferenza con gli analisti dopo la pubblicazione del bilancio della News Corp, si è detto un “grande ammiratore” della famiglia Bancroft, che controlla il 64% dei diritti di voto del Dow Jones e ha rifiutato di rivelare altri dettagli sull’offerta “…per rispetto alla famiglia e del loro diritto di decidere privatamente”.
I Bancroft hanno rifiutato l’offerta di Murdoch, il quale ha chiesto di essere ricevuto insieme ai suoi figli, senza finora aver ricevuto alcun invito in questo senso.
Le ragioni del rifiuto sarebbero da attribuire, come ha spiegato James Ottaway Jr uno dei maggiori azionisti di Dow Jones (6%), al rischio per “…l’integrità e la qualità uniche dell’informazione”, come anche di tutte le altre pubblicazioni della società americana.
“Rupert Murdoch – ha aggiunto Ottaway – viene da una tradizione, quella anglo-australiana, molto diversa sia sul fronte della pratica editoriale che su quello della proprietà di media“. Il riferimento va all’atteggiamento del tycoon che, in questa logica, ha sempre espresso le sue idee personali, politiche e aziendali attraverso i quotidiani e i canali televisivi.
“…E ogni giorno – ha commentato – qui in America guardiamo al New York Post, che regolarmente parteggia nelle informazioni per i suoi amici, candidati politici e decisioni di politica, e che attacca coloro che (Murdoch) non approva personalmente”.