Italia
Al via la XII edizione della Giornata Mondiale del Libro e del Diritto d’Autore, quest’anno dedicata al tema della diversità culturale. Per l’occasione la CNI per l’UNESCO organizza a Roma, presso la Sala Conferenze della Biblioteca Nazionale, una tavola rotonda dal titolo “Celsius 232°” sulla distruzione dei patrimoni librari nel corso della storia.
Come ogni anno dal 1995, il 23 aprile sarà ricordato in Italia come in tutto il mondo: occasione di festa e, insieme, di riflessione sulla lettura e l’editoria, con le implicazioni artistico-culturali, educative ed economiche che ne conseguono.
Su questi aspetti si è concentrata da tempo l’azione dell’UNESCO, tesa ad elaborare sia un quadro internazionale di riferimento, sia modelli di politiche nazionali del libro. Fin dai suoi primi passi, creare le basi di una diffusione del libro e tutelare il diritto d’autore, in particolare attraverso la promozione e la stipula di strumenti giuridici internazionali, sono stati tra gli obiettivi dell’Organizzazione.
La data prescelta è simbolica e rappresenta un omaggio a tre grandi autori la cui vita si spense quel giorno nello stesso anno 1616: William Shakespeare, Miguel de Cervantes Saavedra e “El Inca” Garcilaso de la Vega.
Se è già la dodicesima volta che questi temi attirano l’attenzione di molti operatori culturali e semplici appassionati fruitori, le manifestazioni si rinnovano sempre, grazie al contributo ricco di inventiva delle tante istituzioni ed associazioni coinvolte in tutta la penisola, analogamente a quanto avviene nel resto del mondo.
Quest’anno, nel nostro Paese, ad animare di nuovi colori la Giornata ed a catalizzarne i contenuti sarà l’argomento della diversità culturale, che
E’ infatti entrata in vigore, il 18 marzo 2007, la Convenzione sulla Protezione e la Promozione della Diversità delle Espressioni Culturali, approvata il 20 ottobre 2005 dalla Conferenza Generale dell’UNESCO e ratificata dall’Italia il 31 gennaio 2007.
Appare chiaro che laddove si parla di cultura, in un mondo nel quale la comunicazione e le migrazioni sgretolano barriere e azzerano distanze, ci si deve necessariamente confrontare, nel rispetto dei diritti di ogni essere umano, con il dialogo tra i diversi patrimoni di conoscenze e i diversi linguaggi del sapere. Sarà indispensabile, a questo scopo, la protezione e la promozione della diversità di tutte le espressioni culturali, per creare le condizioni in cui esse possano prosperare e interagire liberamente.
In occasione della Giornata mondiale del libro e del diritto d’autore, il Direttore Generale dell’UNESCO Koïchiro Matsuura ha pubblicato un messaggio in cui sottolinea l’importanza della libertà d’espressione e della salvaguardia e promozione delle manifestazioni che attengono alla diversità culturale, ponendole tra i principali compiti dell’umanità.
In questa ottica sta proprio al libro, strumento forte al servizio della tolleranza, della conoscenza reciproca e del multiculturalismo, sostenere una “conoscenza per la pace” ed a tutti gli operatori del settore impegnare concordemente ogni energia per la sua diffusione: affinché realmente ed ovunque nel mondo esso possa essere accessibile a tutti.
La tavola rotonda “Celsius 232°” intende stimolare la riflessione su momenti di distruzione dei patrimoni librari nel corso della storia, sia dovuta all’opera intenzionale dell’uomo sia dovuta a fattori estranei alla sua deliberata volontà. Sarà la giusta occasione per meditare sul ruolo del libro, che è stato, è e resta il principale vettore di ogni espressione culturale.
Va rimarcata, a questo proposito, la presenza della molteplicità delle culture, delle lingue e dei saperi che il libro accoglie; la conseguenza che talvolta ne discende è che esso viene colpito proprio per colpire le diversità culturali.
A presiedere la tavola rotonda, il Sottosegretario del Ministero per i Beni e le Attività Culturali Danielle Gattegno Mazzonis. Dopo il saluto delle Autorità, Giovanni Puglisi, è il Presidente della Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO a introdurre la discussione, cui prendono parte Oliviero Diliberto, Carlo Federici, già Direttore dell’Istituto Centrale per la Patologia del Libro e Marco Palma, titolare della cattedra di Paleografia Latina presso l’Università degli Studi di Cassino.