Unione Europea
Il gruppo di esperti di alto livello sulle biblioteche digitali dell’Ue – che include fra i suoi membri responsabili della British Library, della Deutsche Nationalbibliothek, della Federazione degli editori europei e di Google – ha presentato alla Commissione europea una relazione consultiva sul tema del diritto d’autore. Oggetto di discussione in seno al gruppo anche il modo in cui garantire un accesso più libero alla ricerca scientifica e come migliorare la cooperazione tra settore pubblico e privato. I lavori del gruppo di alto livello rientrano tra gli sforzi compiuti dalla Commissione europea per rendere disponibile online il ricco patrimonio culturale e scientifico dell’Europa. A tal fine, il gruppo fornisce pareri alla Commissione in materia di digitalizzazione, di accessibilità online e di conservazione del materiale culturale.
Viviane Reding, Commissario Ue per la Società dell’informazione e i media che ha fondato un anno fa il gruppo di esperti di alto livello sulle biblioteche digitali, ha dichiarato: “È importante proteggere la proprietà intellettuale per stimolare la creatività e l’innovazione in un’economia basata sulla conoscenza. Se vogliamo trasformare in realtà l’idea di una biblioteca digitale europea è indispensabile risolvere le questioni legate al diritto d’autore in un ambiente online”.
Il Commissario ha aggiunto: “Esaminerò con grande interesse le raccomandazioni formulate dal gruppo di alto livello per stabilire in che modo la Commissione europea, gli Stati membri e le parti interessate possano darvi seguito nel modo più efficace. Sulla base del dibattito svoltosi finora, ritengo che una prospettiva interessante sia offerta dal ricorso ad accordi generalizzati fra le biblioteche e i titolari di diritti, a condizione che le parti interessate trovino un’intesa per privilegiare gli interessi degli utilizzatori”.
Una delle raccomandazioni contenute nella relazione sul diritto d’autore prevede la conclusione di accordi volontari tra le biblioteche e i titolari di diritti che faciliterebbero il lavoro nel settore della conservazione digitale e delle opere orfane e fuori stampa. Nel caso delle opere orfane, ad esempio, per le quali è impossibile determinare o reperire i titolari dei diritti, soluzioni concordate potrebbero aiutare biblioteche, musei e archivi a sfruttare meglio i vantaggi derivanti dalla tecnologia dell’informazione per svolgere la loro missione di conservazione e diffusione.
In risposta alla consultazione online della Commissione del 2006, la British Library ha dichiarato di dedicare una quantità di tempo considerevole al trattamento dei permessi e che, in molti casi, la procedura non viene neanche avviata, poiché gli aventi diritto non sono identificabili o risultano troppo numerosi perché la procedura stessa possa essere efficace.
Il gruppo di esperti avvierà inoltre il dibattito sul modo più efficace di promuovere e sfruttare la cooperazione fra settore pubblico e privato e il patrocinio privato per garantire la digitalizzazione del patrimonio culturale europeo.
Sul piano dell’informazione scientifica, negli ultimi mesi il gruppo si è adoperato per avvicinare i pareri degli editori scientifici tradizionali e quelli del mondo scientifico a favore del movimento verso un libero accesso. Data la sua importanza come fonte di finanziamento della ricerca in Europa, la Commissione europea intende compiere esperimenti diretti consistenti nella pubblicazione in un archivio aperto di articoli scientifici frutto di ricerche finanziate dalla Comunità, dopo un periodo di embargo ancora da definire.
Le biblioteche digitali europee costituiscono una delle azioni faro dell’iniziativa di Viviane Reding “i2010 – una società dell’informazione europea per la crescita e l’occupazione“, adottata dalla Commissione il 1° giugno 2005. Il 25 agosto 2006, la Commissione ha adottato una raccomandazione sulla digitalizzazione e la conservazione digitale che invitava gli Stati membri dell’Ue ad allestire strutture di digitalizzazione su larga scala al fine di accelerare il processo volto a rendere accessibile online il patrimonio culturale dell’Europa tramite la biblioteca digitale europea. Nel febbraio 2007, la Commissione ha adottato una comunicazione dal titolo “Informazione scientifica nell’era digitale: accesso, diffusione e conservazione”, volta ad esaminare e sostenere nuovi metodi per promuovere un migliore accesso all’informazione scientifica on-line e a conservare in formato digitale i risultati della ricerca a beneficio delle future generazioni.