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Reti NGN: Calabrò, ‘velocizzare i processi regolamentari nazionali e puntare a coordinamento su scala europea’

Italia


Nel clima arroventato delle telecomunicazioni italiane, il presidente dell’Agcom, Corrado Calabrò, ha posto l’accento sull’importanza delle reti NGN e ha richiamato i decisori a “velocizzare i processi regolamentari nazionali per le reti di nuova generazione” e a “puntare ad un coordinamento delle regole su scala europea, condizione indispensabile per garantire la concorrenza nel lungo periodo”.

 

Durante l’intervento di apertura al Workshop Agcom‘ NGN Regulation and Investment’, dedicato alle istituzioni continentali ed europee e alle associazioni e operatori di settore, Calabrò ha sottolineato l’importanza di una regolamentazione armonizzata su scala europea e “che sia in grado di promuovere dinamiche concorrenziali in un contesto che cambia e di supportare ed attrarre nuovi investimenti sul lungo periodo”.

 

Queste priorità sono al centro del processo di revisione del quadro normativo europeo in materia di telecomunicazioni che, “nella migliore delle ipotesi” entrerà in vigore dal 2010, ma “più probabilmente considerando i lunghi processi di trasposizione nazionale a partire dal 2012”

 

Le reti di nuova generazione, ha aggiunto rappresentano una “epocale trasformazione in termini di innovazione tecnologica, di profili di investimento, modelli di business e aspettative da parte dei consumatori finali delle comunicazioni elettroniche per i decenni a venire”, ma il loro sviluppo – che “coinvolgerà nuovi attori del gioco come le Amministrazioni locali e solleverà problemi concorrenziali e regolamentari del tutto innovativi” – secondo Calabrò procede troppo lentamente e in maniera poco coordinata tra i diversi Stati membri.

 

“Nella mia lunga carriera di giurista – ha aggiunto il presidente dell’Agcom – ho imparato che le regole devono essere fissate tempestivamente per non dover essere fissate affrettatamente. Fissare regole sotto la spinta dell’emergenza può essere pericoloso in quanto può indurre il regolatore a concentrasi sulle necessità contingenti impedendo la regolazione in una prospettiva di lungo periodo”.

 

Non si può dunque prescindere dalla definizione di un adeguato equilibrio tra “le esigenze di armonizzazione e l’adeguata valorizzazione delle peculiarità nazionali”, ma l’unica certezza è che il “coordinamento delle regole su scala europea è un impagabile elemento per tutte le scelte di investimento degli operatori e per la diffusione di stabili dinamiche concorrenziali di lungo periodo”.

 

In merito alla vicenda Telecom, Calabrò ribadisce la neutralità dell’Authority “rispetto agli assetti industriali” e l’assoluta mancanza “di pregiudizi nei confronti di alcuno”. Le regole esistenti, aggiunge, “sono state fatte conoscere, in assoluta trasparenza, a tutti quelli che si sono accostati e si accostano a Telecom”.  Calabrò si dice quindi fiducioso in merito al raggiungimento di un accordo con la società sulla separazione funzionale della rete. “In caso contrario – conclude – l’emendamento al disegno di legge ci attribuisce, se non proprio i poteri dell’Antitrust, certamente quello di imporre unilateralmente le regole indispensabili per un funzionamento concorrenziale della rete”.

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